Giocattoli da Hong Kong

Sebbene il 2013 sia stato un anno difficile per i produttori di giocattoli in plastica di Hong Kong, la mostra asiatica di riferimento, la Hong Kong Toys and Games Fair, svoltasi dal 6 al 9 gennaio (che ha chiamato a raccolta 106 mila visitatori ed è seconda soltanto alla fiera di Norimberga), sembra gettare qualche barlume di speranza sul settore per l'anno in corso.
Secondo quanto dichiarato dall'Hong Kong Trade Development Council, i primi 10 mesi del 2013 hanno registrato un calo dell'11% nelle esportazioni locali di giocattoli (raggiungendo 6,68 miliardi di dollari), anche se bisogna tenere conto che un terzo delle vendite all'estero si concentra dopo il mese di ottobre, tanto che i vertici di tale ente hanno riscontrato buoni esiti, anche se contenuti, nel periodo natalizio soprattutto in mercati chiave, come quello degli Stati Uniti. L'ente rileva segnali incoraggianti di ripresa in Europa e Stati Uniti, mentre paesi come la stessa Cina e l'India rappresentano un grande potenziale per i produttori di giocattoli in plastica di Hong Kong, che potrebbero mettere a segno un incremento del 5% delle loro esportazioni nel 2014.
L'industria di settore locale, che conta la maggior parte delle proprie fabbriche dislocate in Cina, ha subito una riduzione dei margini di profitto a causa dell'aumento dei costi del lavoro e del rafforzamento della moneta cinese. Questi andamenti hanno portato alla presenza in fiera di paesi, come l'Indonesia, che per la prima volta hanno partecipato con una collettiva nazionale supportata economicamente dal governo. Dal 2009 le esportazioni dell'industria indonesiana di giocattoli in plastica crescono con un tasso annuo del 10%, avendo fra i destinatari colossi come l'americana Mattel. Infine, non va trascurata la sempre maggiore complessità dei giocattoli di ultima generazione, che spesso utilizzano sofisticati componenti elettronici e, quindi, richiedono una catena di fornitura strutturata. A meno che non si tratti di prodotti molto semplici, la delocalizzazione priva del supporto dell'elettronica può rivelarsi controproducente in termini economici.