A quota 13 miliardi il fatturato dei costruttori europei

Nel 2014 il fatturato dei nove paesi membri di Euromap (Austria, Francia, Germania, Gran Bretagna, Italia, Lussemburgo, Spagna, Svizzera e Turchia) ha raggiunto la quota di 13 miliardi di euro, mettendo a segno un incremento dell’1,9% rispetto al 2013. Nello stesso periodo le esportazioni globali dai “paesi Euromap” sono cresciute dell’1,6%, raggiungendo i 9,7 miliardi di euro.

Sono questi i dati salienti emersi nel corso dell’assemblea generale dell’associazione, svoltasi l’11 settembre a Venezia, che attualmente rappresenta quasi 1000 costruttori europei di macchine per materie plastiche e gomma, con una forza lavoro complessiva di oltre 57 mila addetti. Nel corso dell’evento l’attenzione si è concentrata sui paesi del BRIC (Brasile, Russia, India e Cina) in qualità di aree di destinazione dei fornitori operanti nei nove paesi Euromap.

“Le prestazioni di quei mercati non incontrano le nostre aspettative. Il deficit deriva principalmente da un crollo della domanda in Brasile e anche da un più evidente calo di quella in Russa. Per quanto riguarda la Cina, lo sviluppo dell’industria delle macchine per materie plastiche e gomma è stato irregolare e deve essere monitorato molto da vicino. L’India invece sta dando motivo per un certo ottimismo, dopo un paio d’anni di esportazioni in declino”, ha commentato Luciano Anceschi, che nel corso dell’assemblea è stato rieletto alla presidenza di Euromap.

“Il fatturato globale dell’industria delle macchine per materie plastiche e gomma ha raggiunto i 32,5 miliardi di euro nel 2014, di cui quello dei paesi aderenti a Euromap rappresenta circa il 40%. Nonostante la quota della Cina sia cresciuta rapidamente negli ultimi anni, Euromap è riuscita a conservare la propria, così come è stata in grado di conservare una fetta del 50% circa sulle esportazioni globali negli ultimi cinque anni”, ha aggiunto il vicepresidente uscente Helmut Heinson.

L’associazione prevede che nel 2015 il proprio fatturato dovrebbe mettere a segno un’ulteriore crescita del 2%, raggiungendo i 13,3 miliardi di euro.