Accordo tra Italia e Argentina sulla bioeconomia
Il 24 marzo a Milano Federchimica e il Ministero della Ricerca e Innovazione della Repubblica Argentina hanno firmato un accordo per lo sviluppo della bioeconomia nel paese sud americano. La bioeconomia, intesa come il complesso delle industrie basate sulla trasformazione di biomasse, genera in Europa un fatturato di 2,1 trilioni di euro e 18,3 milioni di posti di lavoro. La quota dell’industria chimica basata sulle biomasse è pari a circa il 6% del totale fatturato in Europa (519 miliardi di euro nel 2016) e si prevede in crescita al 7% nel 2020, con un valore di mercato complessivo di 40 miliardi di euro. In questo contesto, il nostro paese si presenta come un mercato importante per la chimica delle biomasse che vale, già adesso, 3 miliardi di euro.
La chimica ha un ruolo propulsivo per l’intera catena del valore della bioeconomia. Da qui l’accordo di cooperazione fra il Ministero argentino (MinCyT) e Federchimica, che avvia un piano operativo triennale di ricerca applicata e di sviluppo sostenibile dei vari segmenti di business della bioeconomia in Argentina. Tra i due paesi sono previsti trasferimenti di tecnologie e la formazione di joint venture, anche con la mobilitazione di fondi di private equity internazionali e con la cogestione di incubatori e di parchi scientifici e tecnologici in sette regioni argentine orientate alla bioeconomia.
Nell’ambito del suo ruolo internazionale all'interno del G20, l'Argentina intende valorizzare le proprie risorse naturali, competenze tecnologiche ed esperienze industriali nella bioeconomia. Il Ministero della Scienza, Tecnologia e Innovazione Produttiva della Repubblica Argentina ha quindi avviato il BAR (Bioeconomy Argentinean Regions), ovvero il programma nazionale per la bioeconomia, un sistema integrato di università, centri di ricerca e sviluppo pubblici e privati, imprese di biotecnologie tradizionali e avanzate, incubatori e parchi scientifici nonché fondi di venture capital, e considera l'industria chimica italiana un partner privilegiato per realizzare partnership pubblico-private di ricerca e sviluppo, trasferimenti di know-how e tecnologie, joint venture industriali, coinvestimenti in startup e in PMI miste, in fase di prima espansione.
Il documento è stato presentato da José Lino Salvador Barañao, Ministro della ricerca argentina, e da Cesare Puccioni, presidente Federchimica.
"La bioeconomia per le nostre imprese rappresenta un’opportunità di innovare e sviluppare processi, prodotti e soluzioni sostenibili, fornendo prospettive di crescita economica ed occupazione e diversificando la domanda di materie prime di base”, ha dichiarato Puccioni, commentando l’accordo.
“Servono però adeguate e coerenti politiche da parte dell’Unione Europea per stimolare l’innovazione, incoraggiare lo sviluppo regionale, attrarre gli investimenti e permettere così che i nuovi mercati si sviluppino, assicurando l’accesso alle materie prime rinnovabili a prezzi competitivi e fondi adeguati per l’innovazione al fine di implementare nuovi impianti che sono ancora in fase sperimentale”, ha concluso Puccioni.