Appuntamento a Linz per i costruttori italiani

Il 14 giugno, a Linz (Austria), si è svolta l’Assemblea Generale di Amaplast, che ha rinnovato i nove membri elettivi del Consiglio Generale per il biennio 2018-2020. La scelta di tenere per la prima volta l’assemblea dell’associazione fuori dai confini nazionali è stata dettata dalla concomitante assemblea di Euromap, in programma sempre a Linz il 15 giugno, così da permettere la partecipazione dei rappresentanti italiani anche a questo secondo importante appuntamento, ottimizzando la logistica e gli spostamenti. Per quanto riguarda il Consiglio Generale Amaplast, sono stati eletti: Mauro Drappo (Amut), Maria Grazia Colombo (BFM), Gianni Luoni (Elba), Alessandro Balzanelli (FB Balzanelli), Anthony Caprioli (Macchi), Tiziano Caprara (Negri Bossi), Gianfranco Cattapan (Plastic Systems) - che subentra a Gabriele Caccia (Syncro) - Dario Previero (Previero) e Barbara Ulcelli (IMG).

 

Plast 2018

Nel suo discorso, il presidente di Amaplast, Alessandro Grassi (nella foto al centro), ha toccato i temi di maggiore attualità per l’attività associativa e per il settore delle materie plastiche e della gomma nel suo complesso, a cominciare da alcuni spunti sull’edizione 2018 di Plast, la fiera internazionale triennale che ha da poco chiuso i battenti nel quartiere espositivo di Fiera Milano a Rho, sottolineando come, grazie alle sinergie derivanti da The Innovation Alliance, la mostra abbia riacquistato linfa vitale.

Dopo diverse edizioni in cui l’area espositiva venduta è risultata in calo (seppure per valori non significativi, soprattutto a confronto con altre manifestazioni della meccanica strumentale), infatti, Plast 2018 è tornata a crescere. Gli spazi espositivi occupati dalle aziende estere hanno segnato un incremento del 20%, mentre circa 63 mila sono stati i visitatori (stima prudenziale, tenuto conto che la possibilità di accedere a tutte le cinque manifestazioni di The Innovation Alliance con un unico biglietto non ha permesso di misurare in modo puntuale i visitatori che hanno visto più fiere), ossia circa il 25% in più rispetto all’edizione 2015. Al di là dell’aspetto meramente numerico, anche la qualità dei buyer è apparsa di alto livello: non a caso, diversi soci Amaplast hanno segnalato la vendita di macchinari e impianti in fiera (in alcuni casi si è trattato della formalizzazione di negoziazioni già avviate, in altri di opportunità nate direttamente durante la manifestazione).

“Tutti i componenti del Consiglio Generale, insieme al sottoscritto, hanno fortemente creduto nel progetto “The Innovation Alliance”; la nostra segreteria organizzativa ha lavorato duro ma credo di poter dire che i risultati si sono visti”, ha commentato soddisfatto Alessandro Grassi, a proposito degli esiti di Plast 2018.

 

Il 2017

Sono stati poi illustrati i numeri che hanno contraddistinto il 2017, che hanno confermato come il saldo della bilancia commerciale (la differenza cioè fra esportazioni e importazioni) risulti ormai da molti anni in attivo. Quello della meccanica è quindi un settore che contribuisce in modo rilevante all’economia del nostro Paese. “Purtroppo, a livello internazionale, paghiamo lo scotto di essere “famosi” per le tre A: abbigliamento, arredamento, alimentare. Le parole fashion e design vengono in tutto il mondo automaticamente associate all’Italia, mentre le parole meccanica e precisone alla Germania. Le abitudini sono dure a cambiare, ma quanto abbiamo fatto tutti noi in questi anni sta lentamente contribuendo a cambiare questa immagine stereotipata”, ha commentato al riguardo il presidente di Amaplast.

Il 2017 è stato l’anno migliore di sempre per tutti gli indicatori del settore macchine per materie plastiche e gomma:

- la produzione è cresciuta del 10% circa sul 2016, sfiorando il valore di 4,7 miliardi di euro;

- l’export, con un +11%, ha superato i 3,3 miliardi;

- le importazioni, a testimonianza di una ritrovata vivacità del mercato interno, hanno fatto segnare un +14%, fermandosi poco al di sotto del miliardo di euro;

- mercato interno e saldo (attivo) della bilancia commerciale hanno superato i 2,3 miliardi, con un incremento di circa 10 punti ciascuno.

“Con l’aggiunta, fattore a mio giudizio rilevante, di un +5% per quanto riguarda il numero di dipendenti, passati da poco meno di 7800 a quasi 8200: un altro bel segno di vitalità”, ha dichiarato Grassi.

 

Esportazioni

Per ciò che concerne l’export, l’Unione Europea continua a rappresentare la principale area di sbocco commerciale: vale quasi il 52% del totale. La Germania è da decenni il più importante paese di destinazione, in valore assoluto: vale oltre 481 milioni di euro, ossia un +20% sul 2016. Sempre in Europa, ma al di fuori dell’Unione, ottimo il +67% (per 95 milioni complessivi) della Russia, un mercato strategico per molte delle nostre aziende.

L'area Nafta si attesta invece su un 13,7% del valore complessivo esportato, con gli Stati Uniti che realizzano un +20,4%, mentre il Messico evidenzia un calo del 16,7%, che però si può ritenere fisiologico dopo le cifre record del 2016 e del 2015. In Sud America (che rappresenta una quota del 4,7%) l’export cresce del 13%, sostenuto in larga misura dagli acquisti dal Brasile (+37,8% sul 2016), un altro paese strategico per le nostre vendite.

Rallenta il Medio Oriente (-13,7%, per una quota del 3%), alla luce della contrazione delle forniture a due paesi importanti quali Arabia Saudita e Iran, non controbilanciate dall’ottimo trend di Israele. Le sanzioni iraniane stanno sollevando molte preoccupazioni fra le aziende associate ad Amaplast e, al di là dell’aspetto meramente politico (fortunatamente l’Unione Europea si sta dissociando dalla linea statunitense), occorrerà comprendere come gli Stati Uniti eserciteranno pressioni non solo sul sistema bancario ma anche sul mondo imprenditoriale. La segreteria dell’associazione sta monitorando, per quanto possibile, la situazione, e nei prossimi giorni in Confindustria si terrà un incontro sull’argomento. L’Estremo Oriente, il cui peso raggiunge l’11,5% del totale, sfiora il +5% di crescita, nonostante la prestazione negativa di Cina (-2,5%) e India (-6%) ma grazie a Giappone, Tailandia e Malesia che evidenziano invece una domanda in netta ascesa.

Ultima ma non ultima, l’Africa, un continente con cui il nostro Paese ha storici, seppure limitati al Sud Africa e ai paesi che si affacciano sul bacino del Mediterraneo. La sua quota sul totale è analoga a quella del 2016 (circa il 5%) ma le vendite sono aumentate del 15%. Esiste tutto un mercato, quello dell’Africa subsahariana, che ha una certa potenzialità. Per questo motivo il Consiglio Generale ha dato mandato alla segreteria dell’associazione di monitorare con una certa attenzione tali mercati. Amaplast ha partecipato, lo scorso marzo, a PlastPrintPack Nigeria e nei prossimi verificherà, insieme ai soci, l’interesse alla partecipazione a piccole collettive in questa zona dell’Africa. Inoltre, l’associazione sta cercando, cosa non semplice, di creare contatti con potenziali partner locali che supportino il reperimento di informazioni sui mercati, l’individuazione di nuovi agenti ecc.

 

Immagine rimossa.Mercato interno

Anche il mercato interno nel corso del 2017 ha regalato soddisfazioni, come peraltro si evince dal +14% delle importazioni, che hanno sfiorato il miliardo di euro. Sicuramente il cambio di passo, al di là della ripresa generalizzata (ma lenta), si è avuto grazie anche al piano Industria 4.0 promosso dall’ex Ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda, ed entrato in vigore l’1 gennaio 2017. La sua prosecuzione anche per il 2018 ha reso più strutturale e, soprattutto, più efficace il provvedimento.

“Personalmente, quando qualche mese fa sono stato contattato da Il Sole 24 Ore per stimare l’impatto dell’iper-ammortamento sul mercato italiano, ho preferito, rispetto a colleghi di altre associazioni della meccanica, fornire un dato prudenziale (+10-15% circa), anche sulla base delle informazioni raccolte dalla nostra segreteria e di quanto riferitomi da alcuni di voi. A prescindere comunque dai numeri, è un dato di fatto che la propensione dei trasformatori italiani all’investimento è tornata a crescere e di ciò non possiamo che rallegrarci. Ci aspettano comunque sfide importanti nel futuro prossimo e, passatemi la battuta, non dobbiamo dormire sugli allori”, ha detto Alessandro Grassi.

 

Campagna contro la plastica

Non è mancata una riflessione sulla campagna contro la plastica, che negli ultimi mesi è andata ulteriormente intensificandosi. Infatti, non passa giorno che su quotidiani, riviste, siti internet non compaiano articoli, video e fotografie contro la plastica. Il 5 giugno scorso, giornata mondiale dell’ambiente, l’ONU ha scelto come tema “la lotta alla plastica monouso” e uno dei più importanti quotidiani nazionali titolava “Giornata mondiale dell’ambiente: tutti insieme contro la plastica”. Gli operatori del settore sanno perfettamente che buona parte dei problemi sono legati alla gestione degli imballaggi monouso, ma resta il fatto che poi i non addetti ai lavori generalizzano e l’avversione cresce nei confronti della plastica “tout court”. L’Unione Europea si è già mossa, adottando un nuovo, ambizioso pacchetto di misure sulla cosiddetta economia circolare.

“Credo però che la tecnologia e quindi le macchine e le attrezzature per la trasformazione delle materie plastiche e della gomma possano giocare un ruolo importante in questa piccola, grande rivoluzione che sta per cominciare. Non mi riferisco soltanto agli impianti per il riciclaggio (comparto in cui contiamo aziende leader a livello globale) ma anche alla capacità/possibilità di molti dei nostri macchinari di processare materie prime vergini, riciclati e biopolimeri, di ridurre gli spessori di tappi, bottiglie, film, ecc. Come già detto, l’argomento è vasto anzi vastissimo, in Consiglio Generale se ne è già parlato e sicuramente si tornerà a parlarne per meglio comprendere il nostro ruolo nella Circular Economy”, ha dichiarato a riguardo il presidente di Amaplast.