A fronte di una tendenza al ribasso a livello globale registrata nelle ultime 4 settimane, in Europa i prezzi di PP e PE hanno continuato a salire. In maggio, PP, LDPE e LLDPE sono rincarati di 30-50 euro/ton e anche per giugno i distributori vorrebbero mantenere tale tendenza verso l'alto, adducendo come principale giustificazione la persistente scarsità di PP e PE sulla piazza continentale. Il mercato di giugno dei monomeri è ancora fermo, nonostante la caduta del greggio e della nafta per la maggior parte di maggio, data l'inversione di tendenza del propilene rispetto a maggio e l'aumento di 10 euro/ton dell'etilene, offrendo un ulteriore supporto alle istanze dei distributori. Anche la mancanza di concorrenza da parte delle importazioni sta dando a questi ultimi man forte ad innalzare i prezzi, considerato che l'indebolimento dell'euro rispetto al dollaro ha chiuso le porte a materiale di importazione, rendendo difficile la concorrenza dei distributori d'oltreoceano.
Cionondimeno, gli acquirenti si lamentano circa l'inesorabile ascesa dei prezzi e, senza registrare miglioramenti nei mercati dei loro prodotti finali e nonostante i prezzi delle materie prime di base siano in sostanza stabili, si troveranno prevedibilmente esposti a rincari per il settimo mese di fila. Ammettendo che le forniture di PP, LDPE e LLDPE sono scarse, essi ritengono che tali rincari debbano essere ridimensionati. Molti operatori credono che i prezzi di PP e LDPE siano gonfiati, poiché il continuo aumento sarebbe stato stimolato dalla scarsità di fornitura piuttosto che da una reale dinamicità della domanda e che, non appena si riaffermerà la fiducia sulla disponibilità di materiale, si dovrebbe cominciare a intravedere un rallentamento di tale tendenza. Gli acquirenti si attendono un simile rallentamento in giugno anche se le loro aspettative sembrano avere subito un certo ritardo, proprio a causa dei persistenti problemi di fornitura. (Fonte ChemOrbis)