Nei primi dieci mesi del 2013 il deficit del commercio estero brasiliano di prodotti in plastica è peggiorato di oltre 8 punti percentuali rispetto allo stesso periodo del 2012. È quanto emerge dalle elaborazioni dell'associazione di settore Abiplast dei dati dell'ufficio di statistica locale.
Ciò conferma la difficoltà dell'industria trasformatrice carioca di competere, a livello di costi, con i produttori di altri paesi, soprattutto a causa dell'aumento dei prezzi dei polimeri. Un terzo delle importazioni brasiliane di manufatti in plastica proviene dall'Asia (+7% rispetto al 2012), un quarto dall'UE (+13%) e il 16% dagli Stati Uniti (+8%). Il Mercosur (il mercato comune dell'America del Sud) è invece il principale bacino di destinazione delle esportazioni brasiliane, con il 34% del totale, seguito dall'Unione Europea, con il 18%.
La stessa Abiplast, però, stima che nel 2014 la domanda interna di prodotti in plastica dovrebbe aumentare a un tasso paragonabile a quello di quest'anno, ovvero il 9%, e la produzione locale potrebbe crescere dell'1,8%, contro l'1,6% previsto a consuntivo per il 2013. La progressione più sostenuta è attesa per il settore dell'imballaggio alimentare.
Nel primo semestre del 2013, le forniture italiane di macchine per materie plastiche e gomma in Brasile hanno superato di poco il valore di 41 milioni di euro, con quote significative, sopra i 5 milioni di euro ciascuna, costituite dalle macchine a iniezione e dagli estrusori. A fronte di questo trend, a fine anno è ipotizzabile il mantenimento del valore totalizzato nel 2012, ovvero poco sopra gli 80 milioni. Sempre nel periodo gennaio-giugno 2013, le vendite della Germania ai trasformatori brasiliani hanno sfiorato gli 80 milioni di euro, mentre quelle della Cina si sono attestate sui 68 milioni.