Cesare Puccioni è stato riconfermato alla presidenza di Federchimica per il triennio 2014-2017. Sotto la sua guida la federazione ha registrato un incremento nel numero delle imprese associate, che oggi sono circa 1370 per un totale di quasi 90 mila addetti.
Nonostante la crisi che le ha  pesantemente condizionate, le aziende chimiche si dimostrano ancora vitali. Negli ultimi tre anni, pur soffrendo la precarietà dei settori di sbocco, il comparto ha mostrato maggiore solidità finanziaria: le sofferenze bancarie colpiscono solo il 5% delle imprese, contro una media del 15% del resto del manifatturiero in Italia. Le esportazioni crescono più della media, in particolare quelle della chimica fine e delle specialità, cuore dell'industria chimica italiana (+19% nel triennio).
Il difficile contesto non ha determinato flessioni nelle prestazioni di sostenibilità delle imprese di Federchimica, che mantengono livelli di eccellenza: il settore ha migliorato la propria efficienza energetica del 45% e ridotto i consumi di energia quasi del 37% dal 1990 a oggi. Grazie all'ottimizzazione dei processi produttivi e al miglioramento delle tecnologie utilizzate, le industrie chimiche in Italia hanno ridotto le emissioni in aria del 95% e in acqua del 65% negli ultimi vent'anni.
Secondo i dati Inail, inoltre, la chimica è il settore manifatturiero più sicuro, insieme all'industria petrolifera (10,6 infortuni per un milione di ore lavorate), e detiene il primato assoluto nel conteggio delle malattie professionali: solo 0,22 su un milione di ore, cioè, una malattia ogni quattro milioni e mezzo di ore di lavoro.