Secondo quanto riferisce Macchi, il suo sistema POD (PolyOlefin Dedicated) per la coestrusione di film soffiato a 5 strati si starebbe sempre più diffondendo come standard  per la produzione, a regimi elevati, di strutture non barriera. I vantaggi dei film a 5 strati, rispetto a quelli più tradizionali (e finora più diffusi) a 3 strati, si ravviserebbero in due ordini di fattori: da un lato, consentirebbero di risparmiare sui costi di formulazione, grazie alla possibilità di coestrudere strati estremamente sottili; dall'altro le prestazioni delle resine verrebbero massimizzate in virtù del loro utilizzo allo stato puro, così da ridurre, appunto, gli spessori a livelli mai raggiunti finora.
I settori più interessati da questo nuovo modo di considerare l'impiego di film in polietilene per applicazioni retraibili sono quelli delle bevande, delle salse e delle conserve e della cosmetica. Nell'area geografica EMEA (Europa, Medio Oriente, Africa), questi settori assorbono insieme l'85% e oltre (di cui il 50% è appannaggio del solo comparto delle bevande) del consumo totale di tali film, corrispondente a una quantità pari a circa un milione di tonnellate all'anno.
Sul fronte della costruzione di impianti d'estrusione, l'azienda di Venegono Inferiore (Varese) si vanta di aver fatto da apripista e gli attuali risultati confermerebbero la tendenza a sostituire i sistemi per l'estrusione di film a 3 strati con quelli a 5 strati.
L'impianto con capacità da 1000 kg/ora presentato al K 2013, infatti, avrebbe generato un'ondata di interesse la cui ricaduta si starebbe concretizzando in un numero crescente di ordini d'acquisto. In un clima economico ancora lontano da un'effettiva ripresa, i film relativamente semplici per le applicazioni retraibili risultano comunque strumentali alle esigenze primarie dell'imballaggio, così che la loro crescita del 2% annuo rappresenta un dato globale che non passa inosservato. Inoltre, nel tentativo di rendere il sistema POD a 5 strati disponibile anche in altri settori, Macchi offre una gamma completa di macchine in grado di soddisfare l'ampio spettro di esigenze che va dai film tubolari da 500 mm di larghezza, per sacchetti FFS "heavy-duty", a quelli piatti con larghezze di 2200, 2500 e 3200 mm.
Durante una recente open house presso la propria sede, l'azienda ha presentato, insieme a tre linee con sistema POD in diversi stadi di realizzazione, un impianto per la produzione di film rivolto ad applicazioni "tecnico-agricole" pronto per la consegna a un trasformatore lituano, così come una linea più tradizionale a 3 strati destinata alla realizzazione di un'ampia gamma di substrati per i settori dell'imballaggio e del converting dell'Europa Centrale.
Secondo le stime di Macchi, nel 2012 i sistemi POD rappresentavano il 3-5% del volume totale delle proprie vendite di impianti d'estrusione, mentre oggi tale percentuale è vicina al 20%. Tale tecnologia, dunque, sarebbe definitivamente matura per sfidare quella per la produzione di film a 3 strati, affermandosi appunto come nuovo standard industriale.