Pur rappresentando potenzialmente un mercato estremamente vasto per i costruttori di macchine e impianti di trasformazione, l’industria indiana delle materie plastiche e della gomma non sembrerebbe avere ancora soddisfatto appieno le aspettative. Questo, in estrema sintesi, è quanto emerge dai dati e dalle previsioni provenienti da varie fonti. La ritrovata stabilità politica, però, ha dato il via a una serie di misure di investimento per lo sviluppo del paese che dovrebbero influenzare positivamente, insieme al rafforzamento del ceto medio e alla consistenza del segmento giovane della popolazione, anche tale settore.

A fronte di queste previsioni, nel 2017 il consumo di materie prime nel subcontinente indiano dovrebbe raggiungere i 24 milioni di tonnellate e oltrepassare i 35 milioni nel 2021, registrando quindi una considerevole progressione rispetto al 2013, quando si era attestato sotto i 10 milioni di tonnellate. Tali valori posizionerebbero l’India al secondo posto, dopo la Cina, per volume di materie plastiche trasformate. Attualmente, circa il 40% della domanda di polimeri proviene dal settore dell’imballaggio, il 33% dall’edilizia, il 14% dall’industria automobilistica.

Diversi costruttori di macchine hanno registrato negli ultimi mesi un positivo andamento degli ordini e le attese per il prossimo futuro sono piuttosto ottimistiche. Per esempio, è prevista una ripresa per le macchine a iniezione - con una crescita a due cifre sia a consuntivo dell’anno in corso sia per il prossimo - dopo un paio d’anni di stagnazione durante i quali è invece aumentata la domanda di ausiliari e automazione, soprattutto da quell’insieme di aziende che realizza produzioni di un certo valore aggiunto e con standard qualitativi avanzati.

Secondo i dati Istat, nel primo semestre del 2014 l’export italiano di macchine per materie plastiche e gomma verso l’India ha superato i 21 milioni di euro, facendo ipotizzare una ripresa a fine anno rispetto ai 36 milioni dell’intero 2013. Le forniture più consistenti sono state quelle di estrusori, con un valore di 8,4 milioni di euro contro i 9,2 milioni del periodo gennaio-dicembre 2013.