Il 5 marzo la Polizia Locale di Milano ha sequestrato oltre 100 milioni di sacchetti in plastica non a norma, per un peso di più di 1000 tonnellate, e ha denunciato due commercianti cinesi per la distribuzione e vendita di prodotti mendaci, merce contraffatta e ricettazione. L’operazione, sottolinea Assobioplastiche, l’associazione italiana delle bioplastiche e dei materiali biodegradabili e compostabili, rivela quanto sia forte e articolato il fenomeno dell’illegalità nel settore della produzione e della commercializzazione di sacchetti per asporto merci. Accanto al possibile danno ambientale e per la salute dei cittadini, l’intervento della Polizia Locale milanese ha portato alla luce anche una serie di azioni criminose che vanno dall’importazione illegale alla contraffazione e alla ricettazione, appunto.
“Un quadro che conferma quello che da sempre sappiamo: il mercato degli shopper per la spesa è popolato di individui e organizzazioni i cui comportamenti possono avere effetti nocivi sull’ambiente e sull’intero sistema economico italiano. Importare sacchetti fuori legge, prodotti in mercati in cui non esistono controlli, dannosi per l’ambiente e rivenduti illegalmente significa infatti sottrarre risorse economiche al nostro Paese e impedire lo sviluppo di un settore - quello della bioeconomia - che crea posti di lavoro ed è al centro della politica europea”, ha dichiarato Marco Versari, presidente di Assobioplastiche.
L’esito dell’azione condotta a Milano segue di poche settimane il monitoraggio effettuato da Legambiente sul rispetto della legge sulle buste in plastica nella grande distribuzione organizzata che aveva portato alla luce un fenomeno di violazione di dimensioni rilevanti, attestando anche la responsabilità di alcuni operatori in tale settore.
“Non possiamo che esprimere tutta la nostra gratitudine alla Polizia Locale di Milano e agli assessorati competenti. Il rispetto di una legge dello Stato, a tutela dei cittadini e di quegli operatori che hanno scelto la strada della legalità può avvenire solo attraverso azioni di controllo e sanzionatorie incisive, come quella effettuata ieri”, ha concluso Versari.