Questa mattina, 11 giugno, presso La Residenza di Ripetta in Roma e alla presenza del Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, è stato sottoscritto l’accordo di programma promosso da Corepla, Conai, Assobioplastiche e Consorzio Italiano Compostatori (CIC) per favorire e migliorare la gestione ambientale degli imballaggi in plastica biodegradabili e compostabili.
È un accordo che sottolinea la straordinaria versatilità della plastica anche nel suo fine vita, oltre all’impegno del comparto nell’investire in qualità. Una più alta qualità della raccolta differenziata, infatti, si traduce in una maggiore quantità di materiale riciclato, in nuova materia prima, in nuova economia.
I punti dell’accordo, valido per un biennio, prevedono la messa a disposizione da parte di Corepla di una somma sino a 1 milione e 500 mila euro annui per:
- supportare i Comuni nei programmi di inclusione degli imballaggi in plastica biodegradabile e compostabile nei servizi di raccolta differenziata dei rifiuti organici;
- definire piani di comunicazione (campagne informative) per la valorizzazione e il corretto sviluppo dei sistemi di raccolta e trattamento di questo tipo d’imballaggi nella frazione organica;
- sensibilizzare i cittadini, le istituzioni e le imprese verso la miglior gestione degli imballaggi in plastica biodegradabile e compostabile nell’ottica di un consumo sostenibile delle risorse, della prevenzione della formazione di rifiuti e dell’incremento della raccolta differenziata di qualità;
- supportare l’attività di monitoraggio, ricerca e sperimentazione nella filiera del riciclo organico, anche in relazione alle diverse soluzioni impiantistiche esistenti e al maggior conferimento di imballaggi in plastica biodegradabili e compostabili;
- implementare l’attività di ricerca universitaria istituendo e finanziando specifici progetti di ricerca.
“Recupero, riciclo e riuso”, ha affermato il Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, “sono i cardini della corretta gestione dei rifiuti e dell’economia circolare, l’unica possibile per il futuro. Il nostro Paese può contare su eccellenze in materia di recupero di imballaggi e questo protocollo ne è una ulteriore prova: il segnale che stiamo spostando sempre più in alto l’asticella della qualità e della consapevolezza in questo campo. Oggi però in Italia abbiamo ancora troppi rifiuti che finiscono in discarica. Superare questo limite nella nostra gestione ambientale è un impegno del Governo. Possiamo raggiungere anche noi il risultato che altri paesi hanno già conseguito: arrivare a discariche zero. E Corepla e tutta la filiera dei consorzi degli imballaggi sono in prima linea per aiutare l’Italia a raggiungere questo obiettivo, che è di carattere ambientale ma è anche di civiltà e può rappresentare un importante volano di sviluppo e occupazione”.
Giorgio Quagliuolo, presidente del Consorzio Corepla ha così commentato: “È nella natura della plastica essere multiforme. Ma è il fine vita a fare la differenza. Negli anni, Corepla ha ottenuto performance di rilievo nella raccolta e nel riciclo degli imballaggi in plastica “tradizionali”. Con questo accordo andiamo ad aggiungere un importante e innovativo strumento. A favore del cittadino, dell’amministrazione pubblica e delle imprese per una vera e fattiva cultura del riciclo in un’economia sempre più circolare”.
“Trattasi di un accordo che si inserisce pienamente nelle attività di promozione della raccolta differenziata di qualità perseguite da Conai/Corepla”, ha aggiunto il presidente di Conai Roberto De Santis. “Migliora la qualità di alcune frazioni di rifiuti di imballaggio in plastica riducendo il contenuto delle plastiche biodegradabili compostabili. Prevede la possibilità di favorire attività di ricerca nel settore per rendere progressivamente migliori prestazioni e riciclabilità”.
Secondo il presidente di Assobioplastiche Marco Versari: “L’industria delle bioplastiche rappresenta una voce fondamentale dell’economia circolare europea; è uno dei settori a più alto tasso di innovazione, in grado di creare nuova occupazione e di disegnare modelli di sviluppo e di rigenerazione territoriale che dicono no alla società del rifiuto e della dissipazione delle risorse naturali, in direzione invece di un’Europa a zero rifiuti. Grazie all’accordo con Corepla, avremo a disposizione risorse importanti per educare tutti gli stakeholder (aziende di trasformazione, commercianti, amministrazioni locali e cittadini) sul rispetto della normativa italiana che vieta la commercializzazione dei sacchi per l’asporto merci non biodegradabili e compostabili. Come evidenziato dalla società di ricerca Plastic Consult, oltre la metà dei prodotti commercializzati sono infatti ancora fuori legge, con un rilevante danno per la filiera industriale e per gli operatori commerciali. L’accordo permetterà quindi di fare informazione sulla corretta differenziazione tra rifiuto plastico e bioplastiche, in considerazione del ruolo fondamentale che queste ultime rivestono nella raccolta della frazione organica dei rifiuti. I rifiuti alimentari rappresentano infatti il flusso più importante di rifiuti generati in UE e le bioplastiche conformi allo standard EN 13432 si sono rivelate strategiche per assicurare raccolta e trattamento della frazione organica più efficienti ed efficaci”.
Infine, Alessandro Canovai, presidente del Consorzio Italiano Compostatori ha concluso: “Siamo molto soddisfatti per la firma di questo accordo. Il risultato che raggiungiamo oggi non è che l'inizio di un nuovo percorso virtuoso relativo a una tematica di grande attualità, quale il destino valorizzato delle bioplastiche e la riduzione del conferimento dei materiali non conformi al “sistema compostaggio”. La ricerca di soluzioni sempre più efficaci per il corretto trattamento di materiali bio, nell’ottica di una filosofia di miglioramento continuo dei processi e delle performance complessive della filiera della frazione organica, è l’unica via percorribile per la migliore tutela dell’ambiente”.