Il Dipartimento di Ingegneria dell’Università di Pisa si è rivolto ad Amut per realizzare quattro progetti di ricerca promossi dall’Unione Europea sulla trasformazione dei materiali plastici. Scopo della collaborazione è quello di sviluppare e testare nuovi polimeri ecocompatibili, ossia ottenuti da fonti rinnovabili, da materiali riciclati, biodegradabili e compostabili. Amut metterà a disposizione del team universitario, guidato da Andrea Lazzeri, non solo la propria esperienza nella costruzione di impianti per l’estrusione delle materie plastiche, ma anche il suo laboratorio e alcune attrezzature prototipo appositamente sviluppato per questa partnership.
La testa piana Orqua, con larghezza nominale di 350 mm, la calandra inclinata AKI350/S, con tre cilindri di 200 mm di diametro a chiusura pneumatica, in abbinamento a un estrusore bivite corotante EBC 25HT, serie 4560 Mini Bench Top Reactor: sono queste le attrezzature principali che, insieme a un gruppo di avvolgimento, verranno impiegate per produrre le bobine di foglia necessarie a svolgere le prove fisicomeccaniche di laboratorio. Lo staff tecnico del costruttore novarese supporterà gli studenti nello sviluppo dei progetti dalle prime fasi di apprendimento all’uso delle attrezzature, condividendo know-how e competenze, fino all’elaborazione e l’analisi dei risultati che saranno parte integrante della ricerca.
Il progetto DibbioPack si concentrerà su nanocompositi a base di acido polilattico e su nano particelle, in particolare nanoargille, per la produzione di imballaggi con elevate proprietà barriera ai gas e all’umidità. Oli-Pha sarà dedicato allo sviluppo di poliidrossi alcanoati da microalghe allevate in acque di vegetazione, risultanti dalla produzione di olio di oliva. N-Chitopack riguarderà la produzione di film per imballaggi a base di acido polilattico e nano fibre di chitina. BioBoard si focalizzerà sulla produzione di miscele a base di proteine derivate dal siero del latte e dalla produzione delle patate.