Il 26 novembre 2015, in occasione dei festeggiamenti per il ventesimo anniversario di Anes, Promaplast (casa editrice della rivista MacPlas) è stata premiata insieme ai soci storici dell’Associazione nazionale dell’editoria tecnica, professionale e specializzata. L’intuizione dell’allora AD di Promaplast, Claudio Celata, è stata quella di associarsi ad Anes fin dalla sua fondazione, nel 1995, per collaborare insieme ad altri editori a una nuova idea di comunicazione legata alla forza delle aziende del made in Italy. Proprio per festeggiare l’importante anniversario di Anes, con lo slogan “La bellezza delle idee, la forza della comunicazione”, il 26 novembre si è tenuto al Teatro Litta di Milano il “Forum Anes - Edizione speciale per il ventennale”.

L’apertura dei lavori è stata affidata ad Antonio Greco, presidente di Anes, il quale ha illustrato le attività dell’associazione e “i numeri di Anes”. Dal 1995 l’associazione nazionale delle aziende che operano nel settore dell’editoria tecnica, professionale e specializzata è la community di riferimento per i publisher - tradizionali e digitali - che forniscono contenuti informativi e formativi a imprese, professionisti e target specializzati. Attraverso la sua struttura, Anes fornisce ai propri associati servizi e strumenti necessari a svolgere l’attività d’impresa in un mercato in profonda trasformazione.

L’associazione rappresenta oggi: 156 editori, più 24 soci aggregati e 20 società della comunicazione digitale, che operano in 28 settori merceologici (il 96% del totale); 520 testate cartacee (per 9 milioni di copie al mese!); oltre 300 prodotti editoriali digitali; 50 imprese fornitrici di prodotti e servizi. I soci Anes rappresentano il 70% del comparto di riferimento e danno lavoro a 2800 dipendenti e a ben 6000 addetti in totale. Tra l’altro Anes aderisce a Confindustria di cui fa parte anche Assocomaplast (va ricordato che Promaplast è la sua società di servizi).

Forse è poco noto, ma le riviste tecniche hanno contribuito alla fama di alcuni importanti artisti italiani. Da questo assioma è partito il primo bellissimo intervento “La bellezza della tecnica: una storia italiana” dello scrittore, drammaturgo e “performance artist” Luca Scarlini.

Già vari futuristi, tra cui Umberto Boccioni, avevano disegnato copertine di riviste tecniche sin dai primi anni del Novecento.

Tra i vari periodici specializzati di cui ha illustrato la storia nel suo intervento, Scarlini ha citato la rivista di Snia Viscosa, con copertine di Gillo Dorfles e che, insieme a Montecatini, ha lanciato anche Michelangelo Antonioni quale regista cinematografico, con un suo primo documentario che illustrava il processo di produzione delle fibre sintetiche.

Una copertina della rivista “Linea italiana” presentava poi i primi bijoux in plastica negli Anni Sessanta, proprio quando il polipropilene stava spopolando in Italia grazie anche al Moplen pubblicizzato in televisione da Gino Bramieri. (Tra l’altro, lo stesso Scarlini ha realizzato uno spettacolo teatrale proprio sul Moplen, presentato per la prima volta al Politecnico di Milano nel 2013, anno del cinquantesimo anniversario dell’assegnazione del premio Nobel per la Chimica a Giulio Natta). 

Questo collegamento tra arte ed editoria specializzata è proseguito fino ad arrivare al sodalizio tra Guido Crepax e la rivista “Tempo medico” per la realizzazione di ben 100 copertine.

Sono state ben 58 mila le riviste specializzate pubblicate in Italia nel Novecento secondo la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, che raccoglie per legge una copia di tutti i quotidiani e i periodici pubblicati nel nostro Paese, insieme alla Biblioteca Nazionale Centrale di Roma.

Scarlini ha infine sottolineato il fatto che se i grandi artisti italiani hanno lavorato per le riviste tecniche non è stato solo per una mera questione di denaro, ma anche per l’estrema libertà di tali riviste nello sperimentare forme di comunicazione alternativa. Ciò è ben sintetizzato da quanto scritto a Guido Crepax dal direttore di “Tempo medico”: “Io ho bisogno di creare un mito attorno ai medici e una fotografia non mi basta”.

All’intervento di Scarlini è seguita la relazione “Il valore dell’informazione specializzata e la sua evoluzione” di Enrico Gallorini, cofondatore di GRS Ricerca e Strategia, società attiva nella “business intelligence”, in particolare per tutto ciò che riguarda la soddisfazione del cliente e la creazione di valore. A fronte di alcuni dati allarmanti provenienti da oltreoceano - oggi negli Stati Uniti 200 milioni di persone hanno deciso di far parte della lista dei “not to call” (persone a cui non è possibile telefonare per la vendita di beni o servizi), l’86% salta la pubblicità e l’80% delle e-mail DEM (Direct E-mail Marketing) non viene nemmeno aperto - Gallorini ha fornito alcune ricette per combattere la crisi dell’editoria:

- estrema verticalizzazione e specializzazione, anche in settori di nicchia;

- è importante ciò che vuole il cliente ed è necessario fornirlo nel momento giusto in cui lo vuole;

- i contenuti sono importantissimi e devono essere: specifici, utili e autorevoli.

 

L’evento Anes è poi proseguito con la tavola rotonda “La bellezza delle idee, la forza della comunicazione - Le aziende raccontano” moderata da Marco Lo Conte (Il Sole 24Ore), che ha visto la partecipazione di esponenti delle aziende Fabbri (settore alimentare), Itlas LaborLegno (settore arredamento ed edilizia) e Istituto Secoli (settore abbigliamento). 

L’evento si è concluso con la premiazione dei soci iscritti sin dalla fondazione dell’associazione, tra cui Promaplast (casa editrice di MacPlas), e con un brindisi ai venti anni di Anes. In foto: il presidente di Anes, Antonio Greco (a sinistra), consegna il premio quale “socio storico dell’associazione” al direttore editoriale di MacPlas, Riccardo Ampollini.