600 visitatori (italiani ed esteri, soprattutto da Russia e Paesi dell’Est), 1600 metri quadrati d’esposizione con circa 250 sistemi ausiliari, una macchina a iniezione e due linee d’estrusione in funzione, una delle quali di dimensioni importanti, per film in bolla. Questi i numeri principali di Moretto ExpoTech, l’evento che ha occupato quasi interamente il padiglione 1 della fiera Samuplast di Pordenone, dal 3 al 6 febbraio.

Il primo Moretto Expotech intendeva ampliare il concetto di vetrina offerto da una fiera e nel contempo anche quello di open house. Il costruttore padovano Moretto ha così inteso mostrare tutto il proprio potenziale produttivo con dimostrazioni dirette, suddivise per famiglie omogenee di attrezzature ausiliarie. Inoltre, workshop e presentazioni hanno consentito a esperti e personaggi del mondo accademico di discutere più in generale di cultura della tecnologia dei processi plastici. Un momento di condivisione dal quale sono nate anche soluzioni innovative.

Il giorno 4 febbraio, per esempio, è stata la volta di un’importante conferenza che ha coinvolto clienti di Moretto acquisiti e potenziali, ma anche la stampa generalista e quella specializzata.

L’apertura dei lavori è spettata al direttore di Assocomaplast, Mario Maggiani, il quale ha dichiarato: “Moretto è un socio storico di Assocomaplast. Oltre ad aver fatto parte del Consiglio Direttivo dell’associazione per diverso tempo, il suo presidente, Renato Moretto, è sempre stato, ed è tuttora, di grande stimolo per l’attività di Assocomaplast. Credo, inoltre, che incarni lo spirito del moderno imprenditore italiano: è la dimostrazione di come, anche partendo dal nulla, si possano costruire realtà importanti che oggi giocano un ruolo fondamentale, non solo a livello italiano, ma anche europeo e mondiale. È grazie a queste aziende che l’industria italiana per la lavorazione di plastica e gomma è cresciuta e sta crescendo.

Non sono ancora ufficialmente disponibili i dati relativi all’anno appena concluso, ma ormai le statistiche (gennaio-ottobre 2015) sono quasi definitive e, in base alle proiezioni dell’ufficio studi Assocomaplast, si è calcolato che lo scorso anno è stato raggiunto un export di settore pari a 2,8 miliardi di euro. Sottolineo questo dato semplicemente perché si è di fatto battuto il record del 2007 (2,75 miliardi di euro): l’anno migliore di sempre per i costruttori italiani di macchine per plastica e gomma. Anche il dato relativo al mercato interno, seppure più difficilmente valutabile, è di segno positivo: la produzione complessiva del settore è cresciuta di circa il 2,5%, mostrando un’inversione di tendenza rispetto agli anni passati.

Tali risultati, però, non sarebbero stati possibili se in Italia non ci fossero imprenditori che dedicano tanto tempo alle proprie aziende per realizzare prodotti tecnologicamente sempre di punta e all’avanguardia. Oggi non si può competere sul mercato internazionale se non si produce il top di gamma. E noi italiani, e Renato Moretto ne è un esempio, siamo molto bravi nel farlo”.

Engel Italia è stato il partner scelto da Moretto per realizzare l’isola di stampaggio a iniezione posta all’ingresso del padiglione 1, al cui centro vi era una macchina a iniezione victory 80 senza colonne, che, secondo Maurizio Passalacqua, “rappresenta il perfetto compendio di economicità, efficienza e compattezza”. Durante la conferenza, l’AD di Engel Italia ha poi aggiunto: “La nostra azienda collabora con Moretto da ben 25 anni, durante i quali abbiamo cercato di cogliere assieme sinergie commerciali sul mercato (parte della rete di vendita è comune) e abbiamo partecipato insieme a fiere e open house. Per esempio, con l’eccezione di un’unica edizione, sulle macchine Engel esposte alla fiera Plast di Milano sono stati sempre montati sistemi di Moretto. Questo perché ne abbiamo sempre apprezzato la serietà, la professionalità e l’affidabilità, non solo da parte dei vertici aziendali, ma anche da parte dei collaboratori che con noi hanno svolto il lavoro giorno per giorno”.

Nel proprio intervento, Michele Bortolato (marketing di prodotto e system engineering di Moretto) ha poi illustrato un caso applicativo riguardante un’importante azienda francese, Nemera, produttrice di dispositivi medicali, soprattutto per inalazione e aerosol. L’impianto servito dalle attrezzature ausiliarie Moretto si trova poco distante da Parigi e gestisce circa 800 kg/ora di materiale plastico. La richiesta di Nemera, soddisfatta appieno dal costruttore padovano, era proprio quella di poter contare su un impianto completo, automatico e integrato, per la gestione del materiale plastico.

Dopo i saluti e i ringraziamenti di Stefano Scattolin, sindaco di Massanzago (PD) - dove Moretto ha il proprio quartier generale - e del responsabile della comunicazione della Banca Popolare FriulAdria, Fabrizio Prevarin, la parola è passata al presidente Renato Moretto.

“Sono convinto che il futuro ci chiede di tornare a scommettere sul manifatturiero, ma a noi spetta il compito di reingegnerizzarne profondamente tutti i processi produttivi, puntando sì sull’intelligenza dei protagonisti umani, ma anche sulla “intelligenza degli oggetti”. E proprio di quest’ultima vogliamo raccontarvi oggi”. Queste le chiare parole d’esordio usate da Renato Moretto.

“Manifattura 4.0 sarà proprio come un organismo vivente”, ha proseguito Moretto nell’esposizione di una sua visione che, di fatto, in varie parti del mondo è già realtà. “Utilizzerà futuri sistemi robotici, cyber fisici, l’internet delle cose, l’internet dei servizi, grandi banche dati. E tutto questo darà vita a un nuovo approccio: gli impianti saranno entità flessibili, capaci di interagire tra loro e di autoadattarsi per garantire qualità e personalizzazione. Ne consegue che il modo di produrre sarà “pandemico”, grazie ai sistemi globali di progettazione ed esportazione dei dati, ma anche grazie alla manifattura additiva e alle altre tecnologie di stampa 3D”.

Nel passaggio successivo Renato Moretto ha quindi ribadito che le materie plastiche, in particolare, potranno beneficiare molto dal nuovo modus operandi: “La Manifattura 4.0 sarà strategica anche in funzione del rispetto dell’ambiente, perché sarà in grado di ridurre i grandi consumi d’energia oggi necessari per alimentare la produzione e la trasformazione tradizionale delle materie plastiche”.

In chiusura d’intervento, Renato Moretto ha spiegato agli astanti che - a conferma dell’attualità di questa sua sentita visione futurista - buona parte dei principi filosofici propri della Manifattura 4.0 sono stati trattati nell’ultimo World Economic Forum (Davos-Kloster, Svizzera, 20-23 gennaio 2016), dove sono stati analizzati i passaggi, i rischi e le opportunità di un percorso ineludibile, quale si configura essere l’ormai prossima “Quarta rivoluzione industriale”: una buona chance per l’industria europea e in primis per l’industria italiana.