Con un fatturato di 1,35 miliardi di euro e un risultato netto incrementato, rispetto all’esercizio precedente, di circa 3 milioni di euro, Sacmi archivia per il secondo anno consecutivo uno dei risultati migliori nella sua storia. È quanto emerge dal bilancio consolidato 2015 approvato il 14 maggio dall’assemblea dei soci. “Come la capogruppo, Sacmi Imola, anche il consolidato del gruppo Sacmi chiude decisamente meglio sia delle ipotesi di budget sia rispetto all’anno precedente”, sottolinea il presidente di Sacmi, Paolo Mongardi.

A dare i propri frutti anzitutto le operazioni realizzate negli anni precedenti, come la cessione di Negri Bossi e le acquisizioni di quote di Cosmec, Cmc, Eurofilter, Mectiles e B&B, fino alla più recente acquisizione del 100% di C&M Holding, che hanno già dato risultati superiori alle aspettative e i cui effetti si vedranno ancora di più nei prossimi esercizi. Così come, nell’esercizio appena concluso, ha dimostrato appieno la propria validità il piano di sviluppo del settore bevande, con una gestione unitaria dell’intero portafoglio imballaggio e la riorganizzazione funzionale delle strutture destinate a progettazione e postvendita.

Sul piano internazionale, con una quota di fatturato estero che sfiora il 90% e in linea con i precedenti esercizi, Sacmi ha raccolto i frutti di una politica finalizzata a incrementare le sinergie tra le diverse società del gruppo su tutti i mercati di riferimento, con un occhio particolare agli investimenti nei paesi più promettenti (dall’Africa al Far East, dagli Usa all’America Latina) e a politiche produttive e commerciali volte a favorire un apporto equilibrato delle singole aree del mondo al fatturato complessivo del gruppo. Altrettanto positivi si mostrano i bilanci delle società attive in America Latina, mentre in Asia al crescente dinamismo del mercato indiano si affianca il rallentamento del mercato cinese, a cui l’azienda sta facendo fronte con una sempre maggiore attenzione all’efficienza e ai costi. Strategica resta in ogni caso la presenza del gruppo nel Far East, con mercati come Indonesia, Malesia, Vietnam e Tailandia che acquistano rilevanza crescente per tutti i settori in cui il gruppo opera. In pieno sviluppo, anche nel 2015, è poi il mercato africano, sia del Nord sia del Sud Africa e specialmente dell’Africa centrale, con una quota di investimenti diretti in crescita anche al di là dei tradizionali mercati di sbocco.

“Coerentemente con i risultati della capogruppo anche l’anno in corso per Sacmi si è avviato con un ottimo portafoglio clienti e le aspettative sono di un miglioramento dei ricavi e dei margini, con una crescita prevista in particolare per le divisioni Closures e Beverage e per il settore Food. Certo, le perturbazioni in atto sullo scenario internazionale sul piano sia macroeconomico sia geopolitico non potranno non avere conseguenze anche sui risultati del gruppo in determinate aree. Ma siamo convinti che, grazie al lavoro quotidiano di un management qualificato e puntando su innovazione e qualità, come nella tradizione Sacmi, tutti gli obiettivi potranno essere raggiunti con successo”, sottolinea il direttore generale Pietro Cassani.

Il 2016 sarà per Sacmi anche un anno di svolta nella direzione di Industry 4.0, la fabbrica del futuro dove mondo reale e “fisico” delle macchine e mondo “virtuale” si fondono. Industry 4.0 è l’internet delle cose e dei servizi, dove a una completa integrazione e controllo del processo si affianca una produzione sempre più “just in time”, dove sensoristica avanzata sugli impianti, sistemi automatizzati di gestione degli ordini, servizi di prototipazione rapida vengono a far parte di un unico processo, totalmente integrato, al centro del quale vi sarà il dato e, quindi, le nuove professionalità capaci di gestirlo e governarlo. Accanto a una rivoluzione dei processi l'obiettivo è quello di fondare, nella casa madre imolese, una vera e propria “Academy 4.0”, dedicata alla formazione sia delle risorse interne sia di clienti e partner.