Il mercato dell’EPS, dopo la contrazione registrata nel biennio 2011-2012, è tornato a crescere fino a raggiungere una fase di stabilità, attestandosi intorno a 123 mila tonnellate all’anno. È quanto emerge da una ricerca sul mercato italiano del polistirene espanso condotta da Plastic Consult per conto di Aipe, l’associazione italiana polistirene espanso, che l’ha presentata l’11 maggio in occasione della sua assemblea. La ricerca è stata realizzata sulla base di oltre 3000 operatori nella filiera dell’EPS è ha riguardato i principali ambiti di applicazione di questo materiale: edilizia, imballaggio e altri impieghi (decorazione, arti grafiche ecc.).
Con 67.500 tonnellate consumate nel 2017, l’edilizia risulta il principale settore di impiego del polistirene espanso, mentre l’imballaggio si attesta a 52.500 tonnellate. Gli sbocchi applicativi in edilizia sono rappresentati principalmente dai blocchi (74%), mentre nell’imballaggio prevalgono gli stampati (75%). Sempre in edilizia, i cappotti isolanti rappresentano il principale ambito di impiego, seguito dall’isolamento di pavimenti, coperture e altre pareti. Nell’ambito dell’imballaggio, circa metà del mercato è costituito dalle protezioni per beni durevoli (elettrodomestici bianchi e bruni, mobili), seguito da seminiere, contenitori alimentari (vaschette isolanti) e cassette per il pesce.
Oltre alle sfide commerciali, il settore oggi deve confrontarsi con la sostenibilità ambientale e la strada da seguire è rintracciata nell’economia circolare, come richiesto anche dalla Commissione Europea. La filiera italiana dell’EPS l’ha imboccata da alcuni anni, attraverso la collaborazione di Aipe con Corepla, volta a migliorare la filiera del recupero e del riciclo del polistirene. Inoltre l’associazione sostiene progetti di ricerca nazionali e comunitari per sviluppare processi di trattamento dell’EPS a fine vita in grado di rimetterlo a disposizione come materia prima seconda.
“Il nostro settore si trova a far fronte a delle sfide molto rilevanti, che però possono trasformarsi in grandi opportunità, a patto che sappiamo affrontarle facendo fronte comune e superando gli individualismi. Solo lavorando insieme possiamo gestire al meglio certe questioni e l’associazione è la sede migliore per farlo”, ha affermato Augusto Baruzzi, presidente di Aipe (nella foto a destra).