L’elaborazione dei dati Istat sul commercio estero nel primo trimestre del 2018 effettuata da Amaplast (l'associazione nazionale di categoria, aderente a Confindustria, che raggruppa oltre 160 costruttori di macchine, attrezzature e stampi per materie plastiche e gomma) evidenzia, rispetto allo stesso periodo del 2017, un incremento del 26% delle importazioni e una contrazione di circa un punto percentuale delle esportazioni. Tale risultato sembra confermare due fattori importanti.

Da un lato, la costante e consistente crescita degli acquisti dall’estero, segnale verosimile della tenuta della ripresa del mercato interno, già evidenziata dai risultati più che positivi registrati a consuntivo 2017. Come ha sottolineato il presidente si Amaplast, Alessandro Grassi (nella foto in basso), in occasione dell’Assemblea dei soci, tenutasi il 14 giugno a Linz, in Austria, “è un dato di fatto che la propensione dei trasformatori italiani all’investimento è tornata a crescere e di ciò non possiamo che rallegrarci”.

Dall’altro lato, il rallentamento delle esportazioni, che non sorprende più di tanto e può ritenersi fisiologico. Dopo i primi due mesi dell’anno con segno ancora positivo, a marzo si è registrato un arretramento, in un certo senso atteso, anche alla luce della flessione degli ordini segnalata nelle ultime settimane dagli associati.

Seppure sia prematuro parlare di una fase di declino, va rilevato che il comparto sta vivendo una fase positiva da almeno 7-8 anni (con l’eccezione del rallentamento del 2013) ed è quindi logico prevedere una congiuntura negativa nel breve o almeno nel medio periodo, in un’ottica di ciclicità dell’economia.

L’indagine congiunturale svolta a metà giugno fra gli associati, relativamente al semestre in Image removed.corso rispetto al precedente, rivela una previsione di stabilità del fatturato per il 51% del campione e di miglioramento per il 38%. Quanto al livello degli ordini, il 42% degli intervistati non si aspetta variazioni, mentre il 41% ipotizza una crescita.

Dopo un 2017 decisamente brillante per il settore, con una crescita a due cifre per tutti gli indicatori, è comunque lecito attendersi che l’anno in corso si chiuda ancora con segno positivo per quanto riguarda sia la produzione sia il commercio estero, anche se con tassi di crescita più contenuti rispetto agli ultimi anni.