Un uomo onesto, un vero gentiluomo e un grande lavoratore. Queste sono forse le tre principali caratteristiche che contraddistinguevano Francesco Goi, direttore della rivista La Plastica Oggi e Domani e cofondatore di Interprogetti Editori, scomparso all’età di soli 63 anni nel pomeriggio di mercoledì 24 luglio e i cui funerali si terranno a Pavia, in via Ciapessoni 21, sabato 27 luglio alle ore 9.

 

Pavese doc, Franco (così amava farsi chiamare dagli amici) si era laureato in Ingegneria Chimica al Politecnico di Milano, ma, da uomo di cultura qual era, subito dopo era stato attratto dal mondo del giornalismo e aveva iniziato a scrivere sulle riviste specializzate di chimica e materie plastiche, presso la casa editrice milanese Eris e alla Stammer di Peschiera Borromeo, dove mi aveva voluto come redattore nel 1999 per la neonata rivista TecnoPlast, che lui stesso aveva contribuito a creare. Come direttore editoriale, oltre a essere sempre all’altezza di qualsiasi situazione, si è dimostrato pronto ad aiutare i propri collaboratori in ogni occasione... facendo anche gli straordinari insieme a loro, quando necessario, e non risparmiandosi mai nel proprio lavoro.

 

Nel corso degli anni era poi divenuto direttore di altre testate giornalistiche, tra cui Plast, ICP, Tecnologie Meccaniche, Tecnologie Tessili e Giornale della Subfornitura, seguendo le alterne vicende della casa editrice Stammer, acquisita da Miller Freeman nel 1999 e divenuta poi, attraverso ulteriori acquisizioni e cambi di denominazione, Elsevier, Reed Elsevier e Reed Business Information. Nel 2010 era stato poi costretto a lasciare quest’ultima casa editrice, portando però con sé la rivista Tecnologie Alimentari, alla quale aveva poi affiancato, grazie alla sua nuova realtà Interprogetti Editori: La Plastica Oggi e Domani, La Subfornitura e ICF - Rivista dell’Industria Chimica e Farmaceutica, tuttora in attività grazie alla famiglia Ghioldi, proprietaria insieme a Goi di Interprogetti.

 

Nel settore materie plastiche, Francesco Goi è noto anche per aver scritto il bel libro: Protagonisti, storie di uomini, aziende, tecnologie (Reed Business Information, 2008), con le biografie, i racconti di vita e gli aneddoti riguardanti alcuni tra i più noti costruttori italiani di macchinari e attrezzature per la lavorazione delle materie plastiche.

 

Franco aveva saputo di avere un tumore al pancreas già lo scorso dicembre e me lo aveva confidato, “tirandoglielo fuori un po’ con le pinze”, durante una delle nostre classiche telefonate natalizie, ma non aveva voluto che ne parlassi con nessuno. Persona sempre alquanto riservata, infatti, è stato comunque in grado di scherzare fino alla fine anche della propria dolorosa malattia, mostrando un notevole coraggio nell’affrontare anche quest’ultima sfida che la vita gli aveva posto di fronte.

 

Forse non tutti lo sanno, ma Francesco Goi era anche un grande appassionato di teatro e cercava di non mancare a nessun grande appuntamento teatrale durante l’anno. Riguardo a questa sua passione, vorrei quindi concludere con un recente aneddoto.

 

A sorpresa, circa tre mesi fa, durante un suo spettacolo l’attrice e amica Paola Quattrini aveva voluto rendergli un piccolo omaggio dal palco, cambiando il nome di uno dei suoi personaggi in “Francesco Goi”, proprio mentre lui era in sala, in una delle sue ultime uscite fuori casa. Naturalmente Franco aveva gradito davvero quest’omaggio e forse, almeno in quell’occasione, si era sentito anche lui partecipe dello spettacolo, come l’attore che avrebbe sempre voluto diventare.

 

Spero che ora, caro Franco, tu possa esibirti da lassù e magari anche scrivere di teatro: le due cose che più anelavi fare in questa tua vita terrena, davvero troppo corta per una cara persona come te.

 

Riccardo Ampollini