È partita dall’aeroporto di Fiumicino la sperimentazione della prima stesa al mondo, in un aeroporto intercontinentale, di asfalto contenente Gipave, un additivo polimerico contenente grafene e plastica post consumo, che oggi non rientra nella filiera del riciclo ma è destinata agli impianti di termovalorizzazione. L’obiettivo del test è confermare, anche in situazioni di grande stress, quali urto, elevata velocità e surriscaldamento da frenata, i risultati già ottenuti in ambito stradale che dimostrano un aumento delle prestazioni della pavimentazione. A oggi, infatti, i risultati delle sperimentazioni condotte sia in Italia che nel Regno Unito hanno dimostrato che tale prodotto consente di migliorare le prestazioni dell’asfalto, grazie all’aumento della resistenza alla fatica e della sopportazione delle escursioni termiche, ottenendo così pavimentazioni che durano più del doppio.

 

Il prodotto Gipave è stato sviluppato da Iterchimica con la collaborazione di Directa Plus, che ha fornito il grafene, di G.Eco (Gruppo A2A), che ha fornito la componente plastica post consumo, e dell’Università degli Studi di Milano Bicocca, che si sta occupando dell’intera analisi ambientale. La domanda di brevetto italiano della nuova tecnologia (depositata a fine 2017) ha avuto esito positivo ed è attualmente in corso di approvazione anche nell’Unione Europea. Iterchimica, azienda fondata nel 1967 da Gabriele Giannatasio e oggi controllata al 90% dalla famiglia Giannattasio (mentre il restante 10% è di proprietà di Vito Gamberale), opera nel mercato degli additivi e delle tecnologie per asfalti in oltre 90 paesi. L’azienda produce e commercializza prodotti per il miglioramento delle caratteristiche delle pavimentazioni stradali aumentandone sicurezza, ecosostenibilità, efficienza e prestazioni.

 

Il test si inserisce all’interno del programma di manutenzione delle pavimentazioni delle infrastrutture di volo di ADR (Aeroporti Di Roma) e consiste nel rifacimento di un tratto, lungo 100 metri e largo 8 metri, della pista Alpha Alpha riservata ai velivoli intercontinentali. In particolare, metà di tale tratto è stata realizzata con la nuova tecnologia al grafene per il rifacimento dei tre strati di base (15 cm), binder (10 cm) e usura (5 cm). L’altra metà è stata invece realizzata con asfalto contenente bitume modificato con polimeri, normalmente utilizzato per questa tipologia di interventi (con i medesimi strati e spessori). L’intero tratto conterrà fresato d’asfalto proveniente da pavimentazioni riciclate. I lavori sono stati eseguiti dalla società Pavimental che ha scelto anche di applicare le due tecnologie a due segmenti consecutivi, per monitorare le differenti prestazioni, poiché i carrelli dei velivoli poggeranno sia sul tratto con Gipave, sia sull’asfalto con modifica tradizionale. Il test sarà particolarmente significativo in quanto la zona oggetto dei lavori è interessata da un elevato traffico di aeromobili di classe E ed F (Boeing 777, Airbus A380) e permetterà quindi di testare il materiale in condizioni di esercizio molto critiche.