L’assemblea Amaplast, svoltasi nel pomeriggio del 6 giugno, ha approvato l’adesione al progetto federativo (e del relativo statuto) che vede riunirsi sotto il medesimo cappello quattro associazioni: Acimac (costruttori italiani di macchine per ceramica), Acimall (costruttori italiani di macchine per legno), Ucima (costruttori italiani di macchine per imballaggio) e, appunto, Amaplast (costruttori italiani di macchine per plastica e gomma).
Si tratta in realtà di un progetto avviato quattro anni fa, quando Mario Maggiani, direttore Amaplast, assunse la direzione anche di Acimac e Ucima. Raggiunto l’obiettivo di creare servizi condivisi fra le diverse associazioni, così da migliorarne la qualità e ampliarne l’offerta, si è passati anche a rafforzare l’attività di lobby e advocacy.
Nel 2023 si è unita al progetto Acimall e le quattro associazioni hanno iniziato a lavorare per redigere lo statuto e il regolamento applicativo di “Federazione Confindustria Macchine per legno, ceramica, plastica e gomma, imballaggio e confezionamento”, una denominazione certamente lunga, ma necessaria per definire puntualmente il perimetro federativo. Un lavoro frutto di una precisa volontà comune e di una profonda convinzione messe in campo dalle parti coinvolte nel progetto.
La costituenda federazione rappresenta circa 1.300 aziende e quasi 70.000 addetti con un fatturato complessivo di oltre 19 miliardi di euro. Con la votazione del 6 giugno (e con quelle avvenute nelle assemblee delle altre tre associazioni tenutesi nei giorni scorsi) si è quindi posta la prima pietra per costruire la casa della Federazione Confindustria Macchine. Occorreranno ora alcuni passaggi per la costituzione formale, ma, come ha sottolineato il presidente di Amaplast, Massimo Margaglione, “senza una forte volontà comune e una profonda convinzione non si sarebbe potuto raggiungere questo risultato”.