Il sottosegretario del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, Massimo Bitonci (foto a destra), intervenuto al convegno “Normative ambientali europee e PPWR: la posizione del Governo italiano, i passi futuri”, organizzato da ProFood, gruppo di Confindustria-Federazione Gomma Plastica che raccoglie alcuni fra i principali produttori italiani di stoviglie e imballaggi monouso, a Bologna il 29 settembre, ha riferito l’intenzione del Governo di rinviare ulteriormente la plastic tax, poiché sarebbe sbagliato penalizzare e molto meglio incentivare in Italia e in Europa l’innovazione e il riciclo dei materiali.
Posizione accolta con favore anche da Marco Bergaglio (foto sotto a sinistra), presidente di Unionplast, l’associazione che raggruppa i trasformatori di materie plastiche in seno a Federazione Gomma Plastica, secondo il quale la plastic tax costituisce una imposta illiberale e sproporzionate rispetto agli obiettivi che si prefigge in termini di sostegno alla economia nazionale, andando a impattare in modo negativo su diverse filiere quali, per esempio, quelle alimentare, agricola e cosmetica e più in generale tutte quelle in cui gli imballaggi in plastica risultano fondamentali per le rispettive attività e i relativi prodotti.
Bergaglio ha ricordato come l’incertezza generata da questa tassa a partire dal suo annuncio, sebbene a tutt’oggi mai entrata in vigore, abbia indotto forti criticità nel settore guidato dall’associazione che presiede, il quale investe da anni in sostenibilità e nelle sue declinazioni sociali ed economiche. Il presidente di Unionplast ha aggiunto che permangono tutti i dubbi su questa tassa in formato di accisa, che non restituirebbe un centesimo per raggiungere gli obiettivi ambientali che si propone, mentre aprirebbe gravosi problemi di concorrenza con l’estero riguardo ai flussi di approvvigionamento di materie prime seconde, la cui tracciabilità certa in Europa non lo è in altre aree del mondo.
La plasitc tax è stata istituita con la Legge di Bilancio del 2020 ed è entrata formalmente in vigore nel gennaio del 2021, sebbene ancora orfana delle norme attuative. L’imposta va a colpire i manufatti in plastica monouso (così detti Macsi, esclusi le plastiche compostabili secondo la norma UNI EN 13432 e quelle da riciclo, così come i dispositivi medicali e gli imballaggi farmaceutici) con un importo di 45 centesimi a chilogrammo. Dalla introduzione, l’introduzione della tassa è stata rinviata a luglio 2021, a gennaio 2022, a gennaio 2023 e a gennai 2024.