Il 2021 è stato un anno speciale per Basf in Italia. Il gruppo ha celebrato 75 anni di presenza nel nostro Paese che, in un periodo ancora segnato dalla pandemia, si è confermato un mercato strategico, secondo in Europa per fatturato, con vendite generate in Italia pari a 2,288 miliardi di euro, in crescita del +41,6% rispetto al 2020.
Per la prima volta il giro d’affari ha superato i due miliardi di euro, un risultato storico a cui hanno contribuito tutti i segmenti di business. In particolare, il segmento Chemicals, che fornisce prodotti chimici di base, è cresciuto del 75,4% rispetto al 2020. Una prestazione determinata in parte dai crescenti costi delle materie prime, ma anche da un deciso aumento dei volumi, guidato soprattutto dal successo delle soluzioni per l’isolamento termico degli edifici, segmento fortemente trainato dagli incentivi governativi sul settore.
Cresce in modo significativo (+ 71.3%) anche il segmento Surface Technologies, che ha registrato ottime prestazioni nei settori dei catalizzatori e dei trattamenti per le superfici metalliche e quello Materials (+46,9%) che ha registrato aumenti importanti nelle vendite di sistemi poliuretanici, per cui l’Italia rappresenta un mercato particolarmente ricco, grazie alla vitale industria calzaturiera e del legno arredo in cui tali materiali trovano uno dei principali mercati di sbocco.
“Dopo un 2020 profondamente segnato dalla pandemia, nel 2021 abbiamo vissuto una ripresa economica forte che Basf è riuscita a cavalcare al meglio grazie alle proprie soluzioni sostenibili, specie quelle indirizzate a segmenti di mercato come i sistemi per l’isolamento edilizio, che, anche grazie al contributo degli incentivi governativi, hanno fatto registrare aumenti molto significativi. Ma il 2021 è stato soprattutto l’anno della ripresa della socialità, ancora limitata, certo, ma coltivata in azienda come un valore, nel pieno rispetto dei protocolli sanitari. Riteniamo che questo sia stato il vero motivo del nostro successo: in un periodo difficile, siamo riusciti a fare squadra fra di noi e con i nostri partner di business che hanno trovato in Basf un alleato solido e affidabile per il loro rilancio”, ha commentato Lorenzo Bottinelli (nella foto a destra), amministratore delegato e vicepresidente di Basf Italia.
La positiva tendenza del 2021 è stata mantenuta dal gruppo e in Italia anche nei primi mesi del 2022, nonostante il conflitto in Ucraina abbia causato rincari dell’energia e difficoltà di reperimento di materie prime e abbia indotto l’azienda alla graduale chiusura di tutte le sue attività commerciali in Russia e Bielorussia.
“L’arrivo della crisi in Ucraina e la conseguente fiammata sui prezzi dell’energia mette a rischio non solo la nostra economia, ma anche il nostro modo di vivere. Come italiani ed europei ci auguriamo che questa crisi finisca al più presto, innanzitutto per le conseguenze umanitarie drammatiche. Sul fronte degli effetti negativi sull’economia che questa guerra sta portando, siamo convinti che l’attuale situazione non debba bloccare la transizione verso la sostenibilità. Basf da tempo lavora in questa direzione e continuerà a farlo, perché economia circolare e transizione energetica sono processi che non possiamo rimandare che ci permettono di realizzare un sistema economico più sostenibile e meno esposto a crisi globali”, ha aggiunto Bottinelli.