Grazie a un'esperienza pluriennale nel settore, Icma San Giorgio dispone di una gamma di estrusori bivite corotanti che, con gli opportuni accorgimenti tecnici adottati a seconda dei casi, consente il riciclo di svariati tipi di materiali, da quelli post consumo agli scarti industriali. Su questi presupposti, recentemente l'azienda ha coordinato, in qualità di capofila, un progetto di ricerca industriale e di sviluppo precompetitivo denominato ECOImpatto. Cofinanziato dalla Regione Lombardia, ha visto coinvolte anche le aziende Eprotech e TPM e due soggetti di ricerca quali il Politecnico di Milano e l'Itia-CNR. Tale progetto aveva lo scopo di mettere a punto e sviluppare la tecnologia bivite corotante per la lavorazione di materiali di scarto eterogenei caratterizzati da un elevato livello di contaminazione, il cosiddetto "Plasmix", normalmente destinato alla discarica o alla termovalorizzazione.
Le attività di ricerca e sviluppo sono state indirizzate all'ottenimento di profili da utilizzare per la realizzazione di beni durevoli come pavimentazioni, cordoli stradali, arredi urbani ecc. con prestazioni incrementate. All'origine del progetto vi era, infatti, l'esigenza di ottenere profili estrusi con proprietà sia funzionali sia estetiche costanti, non garantite dalle tecnologie esistenti, che ne permettessero l'industrializzazione della produzione e la penetrazione commerciale su larga scala in vari campi applicativi.
Il lavoro svolto dai partner, articolato su due anni di progetto, si è concentrato su due aspetti: mettere a punto le formulazioni e ottimizzare l'estrusione diretta con la tecnologia bivite corotante; sviluppare manufatti con un appeal maggiore rispetto a quelli ottenibili con estrusori monovite o bivite controrotanti. Per raggiungere questi risultati sono state sviluppate anche filiere specifiche, che consentono la coestrusione e il trattamento superficiale dei semilavorati, e apposite attrezzature di calibrazione e raffreddamento.
Il progetto si è concluso con lo sviluppo di un impianto prototipo costituito da due estrusori bivite corotanti, in grado di lavorare direttamente e senza fasi intermedie un materiale estremo quale è il Plasmix e realizzare un profilo per decking scatolato anche con un innovativo design coestruso. Decisive sono risultate le potenzialità della tecnologia bivite corotante, in particolare le capacità di mescolazione e di degasaggio accentuate e la possibilità di additivare il materiale per nobilitarlo e conferirgli le necessarie proprietà meccaniche da trasferire al semilavorato e ai prodotti finali.
La linea messa a punto è in grado di lavorare fino al 100% di Plasmix e i campi applicativi dei profili ottenuti sono dei più vari, da quelli citati - pavimentazioni, cordoli stradali e attrezzature per l'arredo urbano (panchine, staccionate ecc.) - alle casette mobili, per citarne solo alcuni. Le caratteristiche ottenute sono state testate e "certificate" dal Politecnico di Milano e oggi il processo può essere industrializzato per produzioni su larga scala.