Con il nome Flower, dato alla sua nuova gamma di presse a iniezione completamente elettriche, Ripress vuole sottolineare da subito i punti di forza che la contraddistinguono: risparmio energetico e ridotto impatto ambientale. Alla base del progetto c'era la volontà dell'azienda di mettere a punto un prodotto in grado di assicurare prestazioni elevate senza che fosse necessario un investimento iniziale troppo oneroso; oppure, in altri termini, proporre macchine che ottimizzassero il rapporto qualità/prezzo.
La gamma, rappresentata al K 2013 (dove Ripress partecipava per la prima volta nella sua storia) dal modello con forza di chiusura di 100 tonnellate, prevede anche quelli da 150 e 230 tonnellate, che vanno a comporre un terzetto che il costruttore ritiene il più adatto per competere con i principali concorrenti, soprattutto europei, nel settore applicativo per cui queste macchine sono state pensate: quello del cosiddetto general purpose.
Tutte le versioni si caratterizzano per viti con rapporto L/D pari a 20, velocità d'iniezione di 250 mm/s e nei tre modelli le corse di apertura sono di 380, 440 e 550 mm e le distanza tra le colonne sono pari a 460 x 460, 520 x 520 e 620 x 620 mm. L'azienda ha scelto con cura i componenti utilizzati tra quelli di alta gamma e a elevata efficienza già testati sul mercato. In particolare, le viti a ricircolo di sfere del costruttore giapponese NSK e il controllo/sistema elettronico di Beckhoff. Il basamento è realizzato in Cina, dove avviene anche l'assemblaggio meccanico, mentre finitura, caratterizzazione e collaudo si svolgono nella sede italiana.