Organizzato da Anci a Roma il 22 e 23 giugno, l’evento nazionale “Missione Italia - PNRR Comuni e Città”, ha avuto tra i suoi partecipanti anche Coripet, con un intervento del suo presidente, Corrado Dentis, intitolato ”Le raccolte selettive, il riciclo meccanico e il bottle to bottle”. La direttiva SUP definisce un nuovo modello e lo fa partendo dalle bottiglie in PET, che a partire dal 2025 dovranno contenere almeno il 25% di PET riciclato, quota che salirà al 30% entro il 2030. Per raggiungere questi numeri, la direttiva stessa alza l’asticella in materia di raccolta differenziata per il riciclo, che deve raggiungere il 77% entro il 2025 e il 90% entro il 2029.
“In questo quadro, le raccolte selettive, e i processi di riciclo a ciclo chiuso, come il bottle to bottle”, ha commentato Corrado Dentis, “rappresentano l’elemento chiave per il raggiungimento degli obiettivi che la direttiva pone”. Coripet ha sottolineato l’importanza delle raccolte selettive, in grado di aumentare gli attuali tassi di raccolta, ottenere un materiale riciclato di qualità e garantire la sicurezza alimentare del prodotto riciclato. Così come, sempre secondo il consorzio, un ruolo chiave in materia di riciclo selettivo viene giocato dalla tecnologia, che deve garantire la piena tracciabilità, ossia essere in grado di riconoscere e accettare solo bottiglie idonee al contatto alimentare. In ultimo Coripet ha posto l’accento sul supporto che fornisce ai Comuni sul bottle to bottle:
- riconoscimento economico per i Comuni che attivino direttamente il flusso selettivo (429,53 €/t di corrispettivo riconosciuto da Coripet, art. 8.1 accordo Anci/Coripet);
- installazione e gestione diretta eco-compattatori da parte di Coripet, senza costi per i Comuni e con dati sui quantitativi raccolti comunicati ai Comuni stessi e da questi conteggiabili nei propri obiettivi (art. 8.2 accordo Anci/Coripet);
- supporto tecnico ai Comuni per la scelta delle macchine da acquistare ai fini dell’accesso dei Comuni agli incentivi previsti dal decreto Mite cosiddetto “Mangiaplastica”.