Secondo l’ultima indagine congiunturale della British Plastics Federation - a cui ha partecipato un centinaio di associati, di cui il 66% trasformatori, il 18% produttori/distributori di materie prime, additivi o masterbatch e riciclatori e il 5% costruttori di macchine e ausiliari, oltre ad alcuni operatori a vario titolo nel settore materie plastiche e gomma - le prospettive del comparto per i prossimi dodici mesi sono più ottimiste rispetto alle rilevazioni precedenti.
Infatti, il 72% degli intervistati (rispetto al 66% di gennaio) prevede un aumento del fatturato relativo al mercato domestico. Sul fronte delle esportazioni, in linea con l’ultima indagine, il 39% del campione si aspetta un incremento delle vendite, mentre oltre la metà (53%) non prevede sostanziali variazioni. Solo l’8% del panel teme una diminuzione delle esportazioni, in netta diminuzione rispetto ai 16% di gennaio. In tema di redditività, il 39% degli intervistati si attende un incremento dei margini e, se le previsioni saranno confermate, in media gli impianti saranno sfruttati per il 73% della loro capacità. Il dato più alto - 77% circa - riguarda il comparto del packaging, contro un tasso intorno al 66% per gli stampatori.
In linea con i pareri espressi lo scorso gennaio, il 55% degli interpellati prevede di investire moderatamente in impianti e macchinari, mentre il 34% prevede investimenti “significativi”. Sul fronte occupazionale le prospettive sono meno positive: il 45% delle aziende prevede di incrementare la propria forza lavoro, contro il 52% di gennaio, mentre il 10% dovrebbe diminuire il numero di dipendenti. Inoltre, il 45% dichiara di riscontrare difficoltà nell’individuazione dei profili professionali richiesti; in particolare, direttori tecnici e ingegneri risultano le posizioni più difficili da coprire per il 49% degli intervistati.