Nei giorni scorsi, il Ministero del Commercio e dell’Industria indiano ha confermato la decisione di prorogare per altri cinque anni l’imposizione dei dazi - nella misura del 29% - sulle importazioni dalla Cina di macchine a iniezione con forza di chiusura da 40 a 1000 tonnellate.
La misura, sempre sostenuta dalla Plastics Machinery Manufacturers Association of India, era stata adottata a metà 2009, per proteggere la produzione locale di presse.
Nel 2014, l’export cinese di macchine a iniezione (di tutte le dimensioni) verso l’India ha sfiorato il valore di 17 milioni di euro, rispetto ai poco meno di 10 milioni del 2013. Nel 2008, prima dell’entrata in vigore dei dazi, si era fermato poco sotto il record storico dei 30 milioni di euro mentre, procedendo a ritroso, il valore diminuisce progressivamente.
Anche le importazioni indiane di macchine a iniezione dall’Italia sono soggette a un dazio, pari al 7,5%. Negli ultimi cinque anni, le forniture italiane agli stampatori locali si sono mantenute sotto il milione di euro, raggiungendo però quota 1,2 milioni nel primo semestre 2015.