Sabato 16 gennaio Comerio Ercole ha commemorato il 72° anniversario dell’arresto e della deportazione nel campo di concentramento di Mauthausen di alcuni suoi lavoratori, appartenenti alla commissione interna dell’azienda, che si erano rifiutati di collaborare con le truppe di occupazione tedesche.
Alla fine del 1943, la rabbia popolare aveva alimentato varie agitazioni e proteste nei più importanti centri industriali d’Italia. Comerio Ercole occupava un migliaio di persone, che da alcuni giorni si rifiutavano di lavorare in segno di protesta alla conversione dell’azienda alla produzione bellica. Il 10 gennaio 1944, con l’accusa di aver fomentato la manifestazione di protesta, vennero arrestati Vittorio Arconti, Arturo Cucchetti, Ambrogio Gallazzi, Alvise Mazzon, Giacomo Biancini, Guglielmo Toia e Melchiorre Comerio, titolare dell’azienda insieme al fratello Pino. Comerio venne rilasciato, mentre tutti gli altri vennero deportati a Mauthausen. Arconti, Cucchetti e Gallazzi non fecero mai ritorno a casa, Mazzon morì qualche mese dopo la fine della guerra per gli stenti subiti durante l’internamento nel campo di concentramento.
La cerimonia ha avuto luogo al parco “Comerio” di Busto Arsizio (Varese), dove si trova una lapide commemorativa del tragico evento, con un momento di raccoglimento e la posa delle corone. Subito dopo, presso il Museo del Tessile, si sono tenuti gli interventi del rappresentante sindacale delle RSU di Comerio Ercole, del sindaco Gigi Farioli e di Pia Jarach, esperta di didattica della memoria del Memoriale della Shoah di Milano.