Nella mattinata del 26 luglio i due pionieri svizzeri Bertrand Piccard e André Borschberg sono atterrati in tutta sicurezza ad Abu Dhabi, il punto di partenza del loro giro del mondo con il primo aereo a energia solare mai realizzato.
Solar Impulse 2 ha intrapreso il volo da Abu Dhabi a inizio 2015, facendo tappa in vari scali in India, Cina, Giappone e arrivando poi nelle isole Hawaii, con un volo record di 5 giorni consecutivi. La seconda parte del giro intorno al mondo è ripartita nella primavera del 2016 per attendere condizioni meteo favorevoli. L’aereo ha quindi volato dalle Hawaii agli Stati Uniti e, dopo averli attraversati fino a New York, ha sorvolato l’Atlantico arrivando a Siviglia, in Spagna, e atterrando infine ad Abu Dhabi.
Viaggiando a velocità comprese fra 50 e 100 chilometri all’ora, Solar Impulse 2 vola equipaggiato con 15 prodotti di Solvay che trovano impiego in più di 6000 componenti del velivolo; si tratta di materie plastiche ad alte prestazioni, fibre, pellicole, lubrificanti e rivestimenti. Solvay è partner di questo progetto pionieristico fin dai suoi esordi, 12 anni fa, durante i quali ha saputo trasformare le sfide in significative opportunità di mercato nel campo dell’alleggerimento dei carichi, dell’immagazzinamento di energia e dell’efficienza energetica. Con questo vero e proprio “laboratorio volante”, Solvay ha dimostrato la sua competenza nei materiali avanzati e nella sostenibilità energetica, che ora permettono a Solar Impulse di volare 24 ore su 24 utilizzando solo l’energia solare. Il Centro Ricerca e Innovazione di Solvay Specialty Polymers, a Bollate (Milano), e lo stabilimento produttivo di Spinetta Marengo (Alessandria) hanno collaborato attivamente allo sviluppo di soluzioni e tecnologie per la realizzazione delle celle solari, lo stoccaggio dell’energia e il suo efficiente utilizzo a bordo.
Un altro importante partner del progetto Solar Impulse, Covestro, ha condiviso con i piloti la gioia di questo successo. “Mi congratulo sinceramente con voi, in rappresentanza di tutti i dipendenti di Covestro, per il coraggio dimostrato in questo progetto”, ha dichiarato il CEO Patrick Thomas. “Siamo orgogliosi di aver contribuito al suo successo e di aver spinto vicino ai limiti prestazionali possibili questo velivolo grazie ai materiali che abbiamo sviluppato”.
Infatti Covestro “era a bordo” con diversi materiali ultraleggeri. In particolare, l’azienda è stata responsabile della progettazione della cabina di pilotaggio.