Il tasso di crescita medio del consumo di materie prime in Romania dovrebbe attestarsi al 2% almeno per il prossimo quinquennio, grazie soprattutto al buon andamento della domanda interna di manufatti, sostenuta anche dalle misure governative volte a stimolare lo sviluppo industriale del paese. È quanto emerge da un recente studio di Applied Market Information.
Tra i settori che mostrano buone prestazioni figura quello dell’auto, pur evidenziando numeri contrastanti: infatti, nel 2016 in Romania sono stati prodotti quasi 360 mila veicoli, il 7% circa in meno rispetto all’anno precedente. Parallelamente, però, le vendite sono aumentate dell’11%, in funzione dell’incremento delle importazioni (soprattutto dell’usato). Gli investimenti nel comparto si stanno quindi rinforzando, con un effetto positivo anche sull’indotto della componentistica in plastica e gomma. Non a caso, il 35% della domanda di polimeri proviene dallo stampaggio a iniezione, nel cui ambito ha una certa rilevanza proprio la produzione di componenti per l’industria automobilistica.
Contemporaneamente, la Romania è uno dei principali fornitori europei di prodotti agricoli e la progressiva modernizzazione delle coltivazioni comporta una crescente domanda di film per coperture e tubi per irrigazione. Di conseguenza, anche il segmento dell’imballaggio alimentare - a cui è destinata circa la metà delle materie prime - mostra segnali di crescita, soprattutto per quanto riguarda il PET.
Secondo l’associazione di categoria Aspaplast, in Romania operano circa 1900 aziende trasformatrici, con 38 mila addetti. Nel 2016, l’export italiano di macchine per materie plastiche e gomma verso la Romania ha sfiorato un valore di 57 milioni di euro. Nel primo semestre del 2017 si evidenzia un trend piuttosto positivo, con crescenti forniture di linee di estrusione. Sempre lo scorso anno, le vendite della Germania hanno raggiunto i 90 milioni, con una preponderanza (quasi 28 milioni) di macchine a iniezione.