Promuovere soluzioni capaci di eliminare i rifiuti in plastica dall’ambiente, in particolare da mari e oceani. È questo lo scopo di Alliance End Plastic Waste (AEPW), l’alleanza globale cui hanno dato vita le principali multinazionali che operano nell’industria della plastica a vario titolo, lanciata ufficialmente a Londra il 16 gennaio. L’alleanza, che non ha scopo di lucro e si è avvalsa della collaborazione del World Business Council for Sustainable Development per la sua fondazione, ha investito oltre un miliardo di dollari, con l’obiettivo di arrivare a 5 miliardi nei prossimi cinque anni, per sviluppare soluzioni su scala globale in grado di ridurre al minimo e gestire i rifiuti in plastica nell’ambiente e di promuovere un utilizzo della plastica che favorisca l’economia circolare mondiale.
Tra le multinazionali che hanno già aderito all’alleanza figurano Basf, Berry Global, Braskem, Chevron Phillips Chemical Company, Clariant, Covestro, Dow, DSM, ExxonMobil, Formosa Plastics Corporation USA, Henkel, LyondellBasell, Mitsubishi Chemical Holdings, Mitsui Chemicals, Nova Chemicals, OxyChem, PolyOne, Procter & Gamble, Reliance Industries, Sabic, Sasol, Suez, Shell, SCG Chemicals, Sumitomo Chemical, Total, Veolia, e Versalis.
Nei prossimi mesi, AEPW darà corso a ulteriori investimenti e porterà avanti il proprio lavoro in quattro aree strategiche: sviluppo di infrastrutture per raccogliere, gestire e riciclare i rifiuti; innovazioni che portino a produrre su scala industriale nuove tecnologie per facilitare il recupero e il riciclo di materie plastiche, accrescendo il valore dei materiali post consumo; educazione e coinvolgimento nelle proprie attività di governi, amministrazioni locali e imprese; individuazione delle aree maggiormente contaminate, come le zone urbane e i fiumi che trasportano i rifiuti fino mare. Una ricerca dell'Ocean Conservancy mostra che quasi l'80% dei rifiuti in plastica negli oceani proviene dalla terraferma per lo più trasportata dai fiumi. Inoltre, secondo le stime, oltre il 90% della plastica presente negli oceani viene trasportata da dieci grandi fiumi, dei quali otto in Asia e due in Africa.
L’alleanza promuoverà anche la collaborazione con i governi e le amministrazioni locali delle zone ritenute ad elevata dispersione della plastica, coinvolgendoli nella realizzazione di sistemi integrati di gestione dei rifiuti e nella creazione di modelli economicamente sostenibili e replicabili che possano essere applicati in diverse città e regioni. L’alleanza prevede inoltre di partecipare ad altre iniziative e programmi già in atto, come, per esempio, Project Stop in Indonesia, e di collaborare con altre organizzazioni quali The Incubator Network di Circulate Capital, Renew Oceans e le Nazioni Unite per proporre attività di formazione e sensibilizzazione.
"Tutti concordano sul fatto che i rifiuti in plastica non debbano trovarsi negli oceani o in qualsiasi altra parte dell'ambiente. Questa è una sfida globale complessa e seria che richiede un'azione rapida e una conduzione forte. Questa nuova alleanza è lo sforzo più completo finora mai realizzato per porre fine al problema dei rifiuti in plastica nell'ambiente. Per questo invito tutte le aziende, grandi e piccole, di tutte le regioni e di qualsiasi settore a unirsi a noi", ha dichiarato David Taylor, presidente del consiglio di amministrazione, presidente e CEO di Procter & Gamble e presidente di AEPW.
"La storia ha dimostrato che azioni collettive e collaborazioni tra industria, governi e ONG possono offrire soluzioni innovative per una sfida globale come questa. Il problema dei rifiuti in plastica è visto e sentito in tutto il mondo. Come tale deve essere affrontato e crediamo che il momento di agire sia ormai giunto", ha aggiunto Bob Patel, CEO di LyondellBasell e vice presidente di AEPW.
"Il successo richiederà collaborazione e sforzi coordinati in molti settori, alcuni che daranno risultati a breve termine, altri che richiedono importanti investimenti con scadenze più lunghe. Affrontare il problema dei rifiuti in plastica nell'ambiente e sviluppare un'economia circolare della plastica richiede la partecipazione di tutti e l'impegno a lungo termine di imprese, governi e comunità. Nessuno può arrivare a una soluzione da solo", ha commentato anche Antoine Frérot, CEO di Veolia e vice presidente di AEPW.