L’8 maggio il costruttore di granulatori e trituratori CMG ha festeggiato quarant’anni di attività con un evento nella sua sede di Budrio (Bologna) e al Museo Enzo Ferrari a Modena, ospitando clienti, rappresentanti e stampa. Il programma delle celebrazioni prevedeva nella mattinata una visita dei reparti e della sala prove nella sede produttiva e nel pomeriggio la ricostruzione della storia dell’azienda e la presentazione della sua gamma di macchine nel museo modenese.
La storia di CMG affonda le proprie radici negli Anni Cinquanta, in quell’Italia del dopoguerra che da contadina si sarebbe trasformata in poco tempo in una giovane realtà industriale. Nel 1953, infatti, Francesco Martelli e Armando Testoni danno vita a Budrio alla “Ingegner Testoni e Martelli”, società costruttrice di macchine agricole, in cui Vittorio Martelli, il figlio di Francesco ancora studente, comincia a lavorare come fattorino durante le vacanze estive. Vittorio Martelli che entrerà in azienda nel 1958 e che nel 1972, alla morte del padre, ne rileva la posizione societaria. Sono anni di lavoro intenso e cambiamenti, che porteranno Vittorio ad acquisire da un amico la Mac Pack, azienda attiva nel settore dell’imballaggio, e a vendere le sue quote della società di famiglia all’ingegner Testoni ma a mantenere la proprietà dello stabile. La strada che porterà alla nascita di CMG è ormai imboccata.
CMG nasce nel 1979 e il suo nome è l’acronimo dei cognomi dei due fondatori: Canè Martelli, quello doppio di Vittorio, e Guidazzoli, ingegnere con un passato in campo minerario. L’azienda allarga subito i propri orizzonti e nel 1980 inizia a collaborare con Negri Bossi per la costruzione di alcuni componenti dei gruppi di iniezione. Ed è la stessa Negri Bossi che nel 1981 incarica CMG di studiare e costruire alcuni granulatori in grado di macinare le materozze e i pezzi difettosi ottenuti dallo stampaggio a iniezione, per recuperare tutto il materiale di scarto. A questo scopo, Negri Bossi invia a CMG alcuni granulatori di Cumberland, che faceva parte dello stesso gruppo, perché ne studi la tecnologia e il funzionamento da replicare sulle proprie macchine e l’amministratore delegato di quest’ultima, nel 1983, decide di affidare all’azienda di Budrio anche la costruzione dei granulatori a marchio Cumberland. Nasce così un’altra proficua e duratura collaborazione che durerà 16 anni, durante i quali CMG acquisirà il know-how e l’esperienza su cui si baserà l’evoluzione futura. Nel 1999, quando Cumberland viene acquisita dal gruppo americano AEC Sterling, la collaborazione si interrompe e CMG inizia a costruire granulatori a proprio
marchio. Nel 2009, infine, l’azienda decide di orientarsi in maniera specifica verso il settore del riciclo e di puntare tutto su trituratori per rifiuti plastici, anche con modelli di grande capacità, fino a 6000 kg all’ora. Il resto è storia recente.
Oggi CMG è un’azienda moderna e 4.0. Costruisce macchine per il recupero e il riciclo di scarti e rifiuti plastici provenienti da tutti i principali settori della trasformazione: stampaggio a iniezione, estrusione, soffiaggio e termoformatura. I suoi prodotti sono venduti in Europa e negli Stati Uniti, dove è attiva la filiale commerciale CMG America. Nel 2003 la società ha ottenuto la certificazione ISO 9001, che, insieme alla certificazione Industry 4.0, ne fanno una realtà dalla chiara impronta “smart” che costruisce prodotti tecnologicamente avanzati da ogni punto di vista, fortemente caratterizzati da prestazioni e risparmio energetico. La sua gamma variegata di granulatori e trituratori comprende da modelli che vanno da quelli di piccole dimensioni e ridotte portate per impieghi a bordo macchina a quelli più grandi, con capacità orarie di migliaia di kg, cui si affiancano sistemi di evacuazione, filtrazione e depolverizzazione.