Il sistema di gestione degli Pneumatici Fuori Uso (PFU) si conferma un settore d’eccellenza per lo sviluppo dell’economia circolare italiana e per la tutela dell’ambiente. L’impegno, le iniziative e i risultati di Ecopneus nel 2019 contenuti nel Report Sostenibilità 2019, presentato il 18 giugno con una conferenza web, riportano la fotografia di una filiera solida e capace di far crescere il Paese, creando ricchezza e occupazione, facendo risparmiare, riducendo le emissioni e i consumi di materie prime e acqua.
Nel 2019 Ecopneus ha raccolto oltre 220 mila tonnellate di PFU presso circa 25 mila gommisti in tutta Italia, superando del 5% l’obiettivo di legge. Il 43% dei PFU raccolti è stato destinato al recupero di energia, mentre il 57% è stato avviato al recupero di materia per produrre granuli, polverini di gomma e acciaio impiegati nei settori applicativi della gomma riciclata: pavimentazioni sportive (32%), arredi urbani e aree da gioco per bambini (8%), isolanti acustici per edilizia (7%) e asfalti a bassa rumorosità (1%). La quota destinata al recupero di materia mostra un trend in costante crescita, da leggersi come risultato del consolidamento del sistema industriale di trattamento che ha generato un miglioramento in termini di qualità dei materiali e di ampliamento delle applicazioni.
Ecopneus dedica forti investimenti a ricerca e sviluppo del mercato delle applicazioni della gomma riciclata (oltre il 5% dei ricavi annui dal 2011 al 2019), un settore a cui oggi guarda con rinnovato slancio grazie alla recente firma del decreto “End Of Waste”, di cui si attende ora la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Il provvedimento, infatti, sancendo per la gomma riciclata lo status di materiale, contribuirà a stabilizzare le attività delle aziende di riciclo e stimolare lo sviluppo di nuovi prodotti e applicazioni d’utilizzo, e in particolare l’impiego del polverino di gomma riciclata nei conglomerati bituminosi per la realizzazione di asfalti modificati “silenziosi” e durevoli.
Dal 2011 a oggi, sono oltre 2 milioni le tonnellate di PFU raccolte da Ecopneus, di cui oltre 130 mila oltre il proprio obiettivo di legge. Solo nel 2019, grazie all’attività di recupero e riciclo di Ecopneus è stata evitata l’emissione di 371 mila tonnellate di CO2 equivalenti (quanto 210 mila automobili che percorrono 30 mila km in un anno), un consumo di acqua di quasi 1,5 milioni di metri cubi (un volume equivalente al consumo medio giornaliero di oltre 6 milioni di cittadini) e un prelievo di materie prime di 337 mila tonnellate (pari al peso di 690 treni Frecciarossa).
Il sistema gestito da Ecopneus genera un notevole valore anche in termini economici: solo nel 2019 Ecopneus ha redistribuito un valore economico di 56,5 milioni di euro, per l’87% distribuiti alle aziende di filiera a copertura dei costi di raccolta, trasporto, trattamento e recupero dei PFU. Ecopneus garantisce, pertanto, stabilità a un’intera filiera e contribuisce a ridurre il fabbisogno di materia prima vergine di importazione del Paese per un valore di 112 milioni di euro.