Il sistema nazionale di gestione degli Pneumatici Fuori Uso (PFU) continua a rappresentare un esempio virtuoso di economia circolare in Italia, contribuendo concretamente alla sostenibilità ambientale e alla valorizzazione delle risorse del Paese attraverso il recupero di materiali preziosi e la riduzione dell'impatto ambientale.

I risultati conseguiti da Ecopneus, società consortile senza scopo di lucro, presentati nel Bilancio di Sostenibilità 2024 – realizzato con il supporto scientifico della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile – confermano l’efficacia di un sistema che, nel 2024, ha raccolto 168.034 tonnellate di PFU in tutte le regioni italiane, superando del 10% il proprio target di raccolta stabilito dalla normativa. Questa prestazione è stata raggiunta attraverso 45.067 richieste di prelievo evase presso 18.764 punti di generazione distribuiti capillarmente su tutto il territorio nazionale, garantendo un servizio continuativo e puntuale agli operatori del mercato del ricambio. 

Oltre alla raccolta ordinaria, Ecopneus ha portato avanti anche interventi straordinari, come quelli realizzati nel quadro del Protocollo per la Terra dei Fuochi, in collaborazione con Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza energetica e istituzioni locali, grazie al quale sono state svolte attività di raccolta straordinaria di 455 tonnellate di PFU nelle province di Napoli e Caserta, contribuendo al contrasto del fenomeno dell’abbandono illecito.

Nel solo 2024, i PFU raccolti sono stati valorizzati secondo i principi della gerarchia europea dei rifiuti: il 47,8% è stato recuperato come materia, generando gomma riciclata, acciaio e altri materiali riutilizzabili in vari settori produttivi; il restante 52,2% è stato avviato al recupero energetico, principalmente in cementifici, contribuendo così alla riduzione dell’uso di combustibili fossili convenzionali.

Dall’avvio delle sue attività nel 2011, Ecopneus ha complessivamente gestito quasi tre milioni di tonnellate di PFU, con oltre 272.000 tonnellate raccolte oltre gli obblighi di legge. Un impegno che testimonia una visione del proprio ruolo non limitata alla semplice compliance normativa, ma orientata alla costruzione di un sistema stabile, trasparente e al servizio dell’interesse collettivo.

“Anche nel 2024 abbiamo superato gli obiettivi normativi, ma la nostra vera sfida è guardare oltre: promuovere un’economia circolare concreta e diffusa, dove innovazione, qualità e responsabilità siano elementi centrali di un sistema industriale al servizio del Paese”, ha dichiarato Giuseppina Carnimeo, direttrice generale di Ecopneus. "L'entrata in vigore dei Criteri Ambientali Minimi per il settore stradale e l’avanzamento tecnologico del riciclo chimico aprono nuove opportunità per valorizzare un prodotto complesso come lo pneumatico, senza sprechi, nel rispetto delle risorse e del territorio".

Per valutare l’impronta ambientale del sistema di raccolta, trattamento e valorizzazione degli PFU di Ecopneus, nel 2024 è stato condotto un approfondito studio secondo la metodologia di Life Cycle Assessment seguendo i principali standard internazionali di riferimento. Questo ha evidenziato come il sistema generi un contributo ambientale positivo, grazie all’efficienza della filiera e al valore ambientale dei materiali recuperati, che contribuiscono a ridurre l’impatto ambientale complessivo del ciclo di vita degli pneumatici.

Nel dettaglio, l’intero sistema Ecopneus ha permesso di evitare lo scorso anno l’emissione di 92.926 tonnellate di CO2 equivalente, un impatto ambientale pari all’assorbimento di circa 12,4 milioni di alberi o alle emissioni di oltre 574 milioni di km percorsi in auto.

Anche sul fronte energetico il bilancio è positivo: grazie alla valorizzazione energetica dei PFU e alla sostituzione di combustibili fossili, sono stati risparmiati 957 milioni di MJ, l’equivalente dell’energia necessaria per illuminare uno stadio per oltre 95.000 partite o per riscaldare più di 10 milioni di metri quadrati di appartamenti in un anno.

Il modello Ecopneus non solo garantisce sostenibilità ambientale, ma si dimostra anche economicamente virtuoso. Nel 2024 ha generato 45,2 milioni di euro di valore economico complessivo, di cui 40,7 milioni distribuiti direttamente alle aziende della filiera: operatori della raccolta, trasporto e trattamento.

Ma il beneficio si estende anche alla collettività. Secondo le stime, l’utilizzo di materiali riciclati in sostituzione di materie prime vergini ha prodotto un risparmio economico per il Paese pari a 74,7 milioni di euro.

La gomma riciclata prodotta dalla filiera Ecopneus trova impiego in numerose applicazioni: dalle pavimentazioni sportive ad alte prestazioni agli asfalti silenziosi e durevoli, dagli isolanti acustici per l'edilizia agli elementi di arredo urbano, fino alle innovative applicazioni sviluppate attraverso i materiali Tyreplast che combinano gomma riciclata e polimeri termoplastici.

Le applicazioni per sport e playground rappresentano il 41,4% degli utilizzi, seguite dagli intasi per erba sintetica (22,3%) e dai manufatti per edilizia e industria (28,2%). L’impiego negli asfalti modificati e nelle pavimentazioni stradali è in espansione, grazie all’entrata in vigore dei Criteri Ambientali Minimi (CAM) lo scorso dicembre.

Queste applicazioni non solo valorizzano un materiale riciclato, ma contribuiscono anche a migliorare la qualità delle infrastrutture pubbliche, con soluzioni più durevoli, silenziose e sostenibili.

Oltre alla gestione operativa, Ecopneus continua a investire in ricerca e sviluppo per aprire nuovi scenari di utilizzo e recupero dei materiali, tra cui la pirolisi e il riciclo chimico, per ottenere carbon black e monomeri riutilizzabili nella produzione di nuovi pneumatici, progetti di eco-design e materiali avanzati come Tyreplast, che combina gomma riciclata e termoplastici, e sperimentazioni con università e centri di ricerca su barriere acustiche, dispositivi di sicurezza per motociclisti e superfici certificate FIBA per impianti sportivi.