Dopo oltre cinque anni dalla chiusura dell’azienda e due anni di udienze, il processo di primo grado per il crac di Bio-On, il produttore bolognese di bioplastiche fallito a seguito del report del fondo Quintessential Capital Management e dell’inchiesta penale della procura di Bologna, si è concluso con otto condanne.
Il tribunale di Bologna ha condannato i due fondatori Marco Astorri e Guy Cicognani a cinque anni e due mesi e la inabilitazione alla conduzione di imprese per cinque anni. Condannati anche l’ex direttore generale Vittorio Folla a quattro anni e quattro mesi, l’ex presidente del collegio dei sindaci Gianfranco Capodaglio a tre anni e otto mesi e l’ex consigliere Gianni Lorenzoni a quattro anni. A tre anni e sei sono stati condannati anche il revisore Gianni Bendandi e gli ex componenti del collegio dei sindaci Vittorio Agostini e Giuseppe Magni. Assolto invece il direttore finanziario dell’epoca Pasquale Buonpensiere.
I nove imputati erano accusati a vario titolo di bancarotta fraudolenta impropria e per distrazione e per tentato ricorso abusivo al credito. La condanna di Astorri e Cicognani risulta però dimezzata rispetto a quella di dieci anni che era stata chiesta dalla procura di Bologna. Dopo il fallimeto, Bio-On è stata rilevata in concordato dalla società piemontese Maip per circa 20 milioni di euro.