(Foto Facebook/La Prima Estate)

Al festival “La Prima Estate”, tenutosi recentemente a Lido di Camaiore (Lucca), è stato realizzato il “Bar del Riciclo”, un bar, appunto, dove restituendo sei bicchieri di plastica o sei bottiglie di PET vuoti e usati si riceveva in omaggio una birra o una bottiglia d’acqua. L’iniziativa, realizzata in collaborazione da Warsteiner, Wami, Corepla, Pro Food ed Ersu, ha consentito di recuperare durante la manifestazione, che ha registrato quasi 30.000 presenze, oltre il 70% dei bicchieri usati per la birra, così da conferire al sistema di selezione e raccolta una massa di rifiuti già selezionati e pronti per un riciclo di qualità.

Questa iniziativa sperimentale, e quasi coraggiosa, ha voluto sottolineare l'importanza di un cambio di passo nella mentalità con cui comunemente si affronta la gestione dei rifiuti da imballaggio plastico in Italia. È infatti necessario superare i dubbi sull'efficacia del sistema di raccolta e recupero: il sistema di selezione e riciclo esiste e funziona e il consumatore deve attivarlo gestendo i rifiuti correttamente, cui iniziative come quella messa in atto a Lido di Camaiore danno una spinta in tale direzione.

La raccolta è la fase critica del sistema di gestione dei rifiuti e un corretto conferimento contrasta la dispersione dei rifiuti e i danni che ne derivano: un tema che non riguarda solo la plastica, ma tutti i materiali. In Italia, la dispersione dei rifiuti è causata soprattutto dall’incuria di chi non conferisce correttamente i rifiuti all’interno della raccolta differenziata.

Grazie a questa azione di responsabilità condivisa il parco in cui si è tenuto il festival si è conservato molto più pulito che in passato, riducendo il lavoro del servizio di pulizia e ripristino e aumentando l’avvio a riciclo della plastica. Grazie a un’efficiente filiera del riciclo, gli imballaggi in plastica correttamente conferiti nella raccolta differenziata diventano nuovi oggetti, a tutela dell'ambiente. Grazie al riciclo, in Italia nel 2023 sono state risparmiate più di 500.000 tonnellate di materia prima vergine e si è evitata l’immissione in atmosfera di oltre 800.000 tonnellate di CO2.

"Nonostante la cattiva fama e le cattive leggi, gli imballaggi e le stoviglie monouso in plastica si rivelano ancora insostituibili e anche globalmente sostenibili nei grandi eventi di massa: questo è vero ancor più quando si fa squadra con tutte le parti coinvolte nell’organizzazione, con l’obiettivo di sensibilizzare i cittadini. In un sistema di gestione dei rifiuti che funziona ormai bene e diffusamente sul territorio e con un riciclo di qualità, il tema principale su cui lavorare è proprio quello di educare contro la dispersione dei rifiuti, che è comunque una questione che prescinde dai materiali coinvolti”, ha commentato Mauro Salini, presidente di Pro Food, uno degli organizzatori dell’iniziativa.