Anche Unionplast, l’associazione dei trasformatori italiani di materie plastiche in seno a Federazione Gomma Plastica, si è unita alla reazione di numerose associazioni in merito al DL Agricoltura, approvato da Governo il 6 maggio. In attesa del testo definitivo, infatti, la sera del 6 maggio il Governo ha diramato un comunicato relativo all’approvazione del DL Agricoltura e la Presidente del Consiglio dei Ministri ha annunciato con un tweet lo “stop al fotovoltaico senza regole e più energia pulita senza consumare suolo agricolo”.
Stando al comunicato il decreto introdurrà il “divieto di installazione di nuovi impianti fotovoltaici con moduli collocati a terra e di aumento della estensione di quelli già esistenti, nelle zone classificate come agricole dai piani urbanistici, fatti salvi gli impianti finanziati nel quadro dell'attuazione del PNRR, quelli relativi a progetti di agro-voltaico e quelli da realizzare in cave, miniere, aree in concessione a Ferrovie dello Stato e ai concessionari aeroportuali, aree di rispetto della fascia autostradale, aree interne ad impianti industriali”.
L’annuncio per i pannelli nei terreni agricoli non rassicura affatto l’industria. Si tratta di una scelta che non consentirà all’Italia di raggiungere gli obiettivi UE, quelli relativi al PNRR, stando molto al di sotto meno degli obiettivi sottoscritti al G7 energia, con la drammatica conseguenza che il nostro Paese non potrà costruire la propria indipendenza energetica, he sarà invece esposta a più pesanti minacce di quante non stia già avvenendo.
"Da un lato ci obbligano a fare fotovoltaico per poter restare in elenco energivori e dall’altra ci prospettano energy release per calmierare i nostri costi rispetto alle corazzate francese e tedesca e poi", ha dichiarato il presidente di Unionplast, Marco Bergaglio, “ci viene impedito di fare impianti su suolo agricolo, sapendo che il cambio destinazione è caro, lungo e spesso impossibile. Si tarpano ali alle imprese che hanno bisogno di estensioni che vanno ben oltre il loro tetto, il loro parcheggio e le aree “interne al perimetro di stabilimento”. Contiamo su un concreto dialogo con il Governo per scongiurare una crisi soprattutto per l’industria visti gli importanti obiettivi e conseguenti impegni per la decarbonizzazione al 2030".