Dopo la pausa forzata dell’edizione 2020, Fakuma è tornata a svolgersi in presenza presso il quartiere fieristico di Friedrichshafen (Germania) dal 12 al 16 ottobre, dove 1470 espositori da 39 Paesi hanno presentato le proprie innovazioni su circa 85 mila metri quadri di superficie espositiva.
Il 40% degli espositori proveniva dall’estero, dato letto dagli organizzatori come conferma dell’importanza acquisita da Fakuma in tutto il mondo anche in tempi eccezionali come quelli attuali. “Per le aziende del nostro settore industriale, Fakuma è una delle fiere più importanti in assoluto. Da un lato perché sono tornate possibili le fiere in presenza solo da questo autunno, dall'altro perché i temi della tutela ambientale, dell'economia circolare e della sostenibilità sono sfide enormi che tutti noi dobbiamo affrontare”, ha affermato Annemarie Schur, project manager di Fakuma presso l’organizzatore PE Schall.
“Fakuma è la piattaforma ideale per affrontare le attuali sfide del settore. Cifre da record e superlativi non contano questo autunno. L'unica cosa che conta è che tutti noi collaboriamo per la ripartenza e portare avanti il nostro lavoro”, ha aggiunto Bettina Schall, amministratore delegato di PE Schall.
Fin dalla cerimonia di apertura della fiera Martin Bastian, direttore dell’istituto SKZ, aveva sottolineato che è necessario che tutti gli operatori del settore si assumano maggiori responsabilità per ciò che riguarda l’industria della plastica. “Dobbiamo fare in modo che la plastica non sia solo accettata, ma che venga anche utilizzata con entusiasmo. E dobbiamo fare molto di più per educare le persone sui suoi benefici. Dobbiamo essere presenti fin dagli asili e dalle scuole per spiegare che la transizione energetica non sarà mai possibile senza la plastica”, aveva dichiarato Bastian in quella occasione.
I visitatori dei padiglioni di Friedrichshafen hanno potuto apprezzare fin dal primo giorno gli ultimi sviluppi e le innovazioni così come le tendenze in atto nell’industria della plastica ed è emerso un dato importante per tutto il settore: molti operatori hanno sfruttato proficuamente i mesi di difficoltà per portare avanti senza soluzione di continuità la propria attività di ricerca e sviluppo. La digitalizzazione e l’instaurazione di un’economia circolare per materiali e manufatti plastici sono emerse come tendenze ormai avviate, su cui si stanno concentrando molti degli sviluppi più recenti. In definitiva, la fiera si è confermata un punto di riferimento per l’intera filiera mondiale delle materie plastiche anche sulla strada verso l’uscita dalla crisi pandemica.